Dal libro al film – Il baco da seta

Dopo avervi parlato de Il richiamo del cuculo, non potevo non parlarvi anche della miniserie della BBC tratta dal secondo libro di questa serie.

Il secondo capitolo dedicato alle indagini di Cormoran Strike si chiama Il baco da seta (qui la mia recensione del libro), che finora è il mio preferito.


ATTENZIONE: l’articolo contiene SPOILER!!!

A questo libro sono stati dedicati due episodi, di seguito il trailer:

Anche in questo caso la serie è decisamente fedele al libro. Nonostante gli episodi, a differenza de Il richiamo del cuculo, siano solo due, nulla di importante è stato tralasciato e anzi i dettagli sono curati allo stesso modo del libro. Stavolta Strike dovrà indagare sulla scomparsa dello scrittore Owen Quine, dopo la stesura di un manoscritto particolare in cui Quine ha inserito molte delle persone che conosce e che gli stanno intorno, che non sono per niente contenti di come sono stati ritratti, o meglio, diffamati. La moglie dello scrittore, Leonora, chiede quindi l’aiuto di Strike e Robin.

Qui ho apprezzato ancora di più Tom Burke e Holliday Grainger nei panni di Strike e Robin, che sono ormai una squadra ben consolidata: il loro rapporto professionale cresce sempre di più, Robin si appassiona giorno dopo giorno al suo lavoro ed è sempre più convinta che questo sia ciò che davvero vuole fare nella vita, anche a costo di dover andare contro il suo fidanzato Matt. Tutto ciò emerge benissimo nella serie: più volte Robin rimarrà delusa dalle intenzioni del suo capo, che sembra non volerle riconoscere i suoi meriti e il suo impegno. A questo proposito adoro la scena finale in cui Strike decide di fare di Robin la socia della sua agenzia, offrendole un corso di formazione nel campo.

Il loro rapporto personale cresce parallelamente al loro rapporto professionale, come risulta evidente dal fatto che entrambi si preoccupano l’uno dell’altra e si aprono un po’ di più riguardo se stessi.

Il caso su cui i due protagonisti indagano riguarda la complessità del mondo editoriale: questo aspetto si è un po’ perso dal libro alla serie ma emerge ugualmente, seppur in maniera minore. Il fatto che il manoscritto inedito di Quine, dal titolo Bombyx Mori, venga rappresentato con delle scene particolari nella serie mi è piaciuto molto, rende il tutto più reale e vivido, ma non meno bizzarro e inquietante, come del resto è il manoscritto stesso.

Inoltre, così come nel libro, lo spettatore comprende perfettamente che la chiave per risolvere il mistero che riguarda Owen Quine si nasconde all’interno di Bombyx Mori, soprattutto quando il cadavere dello scrittore viene ritrovato esattamente come descritto in una scena del suo stesso libro.

Un altro aspetto quasi totalmente inesistente nella serie è la reazione della polizia. Dopo aver risolto il caso di Lula Landry, Strike è diventato popolare agli occhi della gente, ma sicuramente una sorta di “rivale” per la polizia, che è stata accusata di non aver svolto correttamente e approfonditamente il proprio lavoro. Qui Strike è costantemente in contrasto con la polizia, è una lotta continua per la supremazia, nonostante l’obiettivo di Strike sia quello di aiutare Leonora Quine e sua figlia Dodo.

Leonora è stata interpretata alla perfezione da Monica Dolan, un ruolo non facile di una donna che porta su di sé tutto il peso delle difficoltà della vita. Gli attori, però, mi sono piaciuti tutti ancora una volta, e oltre a Monica Dolan mi è piaciuta molto anche Lia Williams nei panni di Liz Tassel.

L’inizio della serie è davvero a effetto, così come lo è la fine, quando si arriva alla scoperta del colpevole. Nonostante i pochi episodi a dispetto delle molte cose da mostrare, la serie è ben riuscita e mi è piaciuta tantissimo, e non posso fare altro che consigliarvela!

Voi avete l’avete visto? Cosa ne pensate?

Vi aspetto nei commenti! 🙂

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