I personaggi del cuore – Katie Feldman

Ho parlato spesso del romanzo di Nicholas Sparks Vicino a te non ho paura (qui la mia recensione del libro) e del film che ne è stato tratto, perché credo che tratti temi davvero importanti e attuali, purtroppo, ma in chiave positiva. In particolare oggi vi parlo di Katie Feldman, la protagonista della storia, una donna che ha scoperto la sua forza proprio nei momenti più bui e difficili della sua vita.

ATTENZIONE – L’articolo contiene SPOILER sul libro e sul film!

Katie ha 27 anni quando decide di trasferirsi a Southport, nel North Carolina. Qui inizia una nuova vita, in cui però Katie cerca di non affezionarsi a nessuno e non creare legami: ciò che la preoccupa è il suo passato, che incombe costantemente su di lei. Successivamente, infatti, scopriamo che il vero nome di Katie è Erin. Erin è sposata con Kevin, l’uomo dal quale è fuggita e dal quale si nasconde. Southport è la sua occasione di ricominciare a vivere, ma non è semplice:

Il passato incombeva ancora e sarebbe potuto tornare in qualsiasi momento. Vagava per il mondo sulle sue tracce, e lei sapeva che si faceva di giorno in giorno sempre più rabbioso.

L’unica compagnia che Katie accetta è quella di Jo, la sua vicina di casa, una donna che sembra saperla comprendere e sa rispettare i suoi spazi e la sua riservatezza. Una sera, però, Katie si apre con Jo e le rivela il suo passato, anche se indirettamente e fingendo di parlare di un’altra persona:

Una volta aveva un’amica. Il suo matrimonio era un inferno, ma non poteva confidarsi con nessuno. Il marito la picchiava, e all’inizio lei gli diceva che, se non avesse smesso, se ne sarebbe andata. Lui giurava che non sarebbe più successo, e lei gli credeva. Ma le cose continuarono a peggiorare, bastava che la cena fosse fredda, oppure che gli raccontasse d’aver chiacchierato con un vicino mentre portava a spasso il cane. Un giorno le diede uno spintone mandandola a sbattere contro uno specchio…

Lui si scusava sempre, e a volte piangeva addirittura di fronte ai lividi che le lasciava sulle braccia, le gambe e la schiena. Diceva che si odiava per quello che le aveva fatto, per poi affermare subito dopo che lei se l’era meritato, che se fosse stata più prudente, o meno stupida, lui non avrebbe perso la pazienza. Lei cercava di cambiare. Si sforzava di essere una moglie migliore e di fare le cose come lui voleva, ma non era mai abbastanza.

Lei lo amava! All’inizio lui era dolcissimo, la faceva sentire al sicuro. […] Era gentile e la trattava come una principessa, fino a quando non furono in luna di miele.

La mia amica cercò di fuggire un paio di volte. La prima volta tornò di sua volontà, perché non sapeva dove andare. La seconda si illuse di essere finalmente libera. Lui, però, la trovò e la trascinò di nuovo a casa. Poi la picchiò e le puntò una pistola alla testa, dicendole che se ci avesse riprovato l’avrebbe uccisa. Avrebbe ucciso chiunque le fosse caro. E lei gli credette, perché ormai aveva capito che era pazzo. Però era in trappola. Lui non le dava mai denaro, e non le permetteva di uscire da sola. Spesso passava in macchina davanti a casa quando avrebbe dovuto essere al lavoro, tanto per assicurarsi che lei fosse lì. Controllava i numeri sulla memoria del telefono, la chiamava in continuazione e non le lasciava prendere la patente. Una notte si svegliò di colpo e lo trovò in piedi accanto al letto, a fissarla. Aveva bevuto e impugnava la pistola; lei era così spaventata che riuscì solo a supplicarlo di tornare a dormire. Ma dopo quella scena comprese che, se fosse rimasta, alla fine il marito l’avrebbe ammazzata.

Allora cominciò a sottrargli soldi dal portafoglio. Solo uno o due dollari alla volta, altrimenti se ne sarebbe accorto. In genere suo marito lo chiudeva in una cassetta di notte, ma a volte se ne dimenticava. Lei aveva deciso di scappare, da qualche parte dove lui non sarebbe riuscito a rintracciarla… anche se sapeva che non avrebbe mai smesso di cercarla. Non poteva rivolgersi a nessuno, i suoi erano morti e la polizia non avrebbe fatto niente. Se lui avesse avuto anche solo il minimo sospetto, l’avrebbe uccisa. Così metteva da parte i soldi e le monete che trovava tra i cuscini del divano o nelle tasche dei pantaloni prima di infilarli in lavatrice. Li conservava in una busta di plastica nascosta sotto un vaso di fiori, e tutte le volte che lui usciva in cortile, temeva di venire scoperta. Le ci volle molto tempo, perché le serviva una somma sufficiente per andarsene lontano, in un posto sicuro dove avrebbe potuto ricominciare daccapo. 

Con il passare del tempo, Katie si abitua alla cittadina e alla sua tranquillità, tanto da pensare di aver trovato finalmente un luogo abbastanza sicuro in cui vivere:

Questa è casa mia. Inspirando l’aria che profumava di giacinti ed erba appena tagliata, si rese conto di non sentirsi così felice da molti anni.

Se Katie inizialmente ci sembra una ragazza schiva, brusca, totalmente diffidente, determinata a non cercare stabilità di nessun tipo per paura del suo passato, per paura di dover riprendere la sua fuga, a poco a poco si lascia andare, anche grazie alla disponibilità e alla gentilezza della gente di Southport. E poi c’è il proprietario dell’emporio, Alex, un uomo rimasto vedovo con due bambini, Josh e Kristen (che nel film si chiama Lexie): Alex rimane colpito da questa donna misteriosa e si innamora di lei, che però è ancora troppo spaventata dalla sua precedente esperienza e fidarsi di qualcuno a tal punto è ancora impensabile.

Toccò la bicicletta, poi il fiocco, strofinando il tessuto tra le dita come un mercante di stoffe. Un biglietto era infilato sotto. Lo prese.

«È di Alex», mormorò, allibita.

«Alex quello dell’emporio, oppure un altro Alex?»

«Quello dell’emporio.»

«Che cosa dice?»

Katie non riusciva a capacitarsi. Mostrò il biglietto all’amica.

Ho pensato che potesse farti comodo.

Jo gli diede un colpetto con le dita. «Questo significa che il tuo interesse per lui è contraccambiato.»

«A me lui non interessa!»

L’interesse di Alex è evidente, e lo dimostra con piccoli gesti ma decisi e gentili, con rispetto; per quanto Katie voglia restare lontana dall’amore, che purtroppo non ha conosciuto, non potrà resistere a lungo ad Alex.

«Ti amo, Katie. Forse tu non sei ancora pronta a pronunciare queste parole, e forse non riuscirai mai a farlo, ma questo non cambia i miei sentimenti.»

Katie ritrova a poco a poco la felicità e riscopre se stessa e la sua libertà proprio grazie ad Alex e ai suoi bambini, con cui riscopre l’innocenza e la spensieratezza. Alex la accetta per come è, la ama, la tratta come una donna e non come un oggetto da possedere; finalmente Katie conosce l’amore che non aveva mai avuto in vita sua:

Era irrazionale, illogico e si scontrava con tutte le promesse che aveva fatto a se stessa quando si era trasferita lì, ma si rendeva conto di desiderare che lui la conoscesse meglio. Voleva che la capisse, se non altro perché aveva l’inspiegabile sensazione che fosse il genere d’uomo di cui poteva innamorarsi anche senza volerlo.

Alla fine Katie si arrende e lascia cadere anche le ultime difese e capisce di essersi innamorata di Alex, l’uomo che merita e che la protegge, non la picchia; che la ama davvero, non la possiede come un trofeo da esibire; che la sostiene e la incoraggia, non che la terrorizza e la minaccia. Ma proprio quando pensa di essere ormai al sicuro, ecco che il passato si presenta a chiederle il conto, mettendo in pericolo tutto quello che ha costruito. Kevin, infatti, che è un poliziotto, ha continuato a cercarla ininterrottamente e in modo sempre più ossessivo e possessivo. Durante una festa, Kevin piomba improvvisamente a Southport, in cerca di Erin, di quella che lui considera la sua Erin che le appartiene di diritto, e dell’uomo che ora è accanto a lei, Alex; quando li trova, la sua follia esplode nel modo peggiore.

Mentre Katie è da sola con Josh e Kristen a casa di Alex, Kevin dà fuoco alla casa, convinto di risolvere la situazione a modo suo e di avere giustizia: Erin è sua o di nessun altro. Prima di tutto, Katie pensa a mettere in salvo i bambini, portandoli fuori dalla casa attraverso una finestra, ma ad aspettarla c’è Kevin con una pistola. Nonostante la paura, Katie ora è più forte e sa come tenergli testa, si rifiuta di farsi sottomettere ancora; inoltre, più che per se stessa si preoccupa per Josh e Kristen:

Lottava disperatamente per la vita. Lottava per tutte le volte che non lo aveva fatto. Lottava per dare ai bambini il tempo di mettersi in salvo. Inveiva contro di lui, lo odiava, si rifiutava di permettergli di picchiarla ancora.

La rabbia, il risentimento e il dolore per tutto quello che ha subito, ora emerge:

«Io ti amavo», gli disse. «Ti ho sposato perché ti amavo. […] Per quale motivo hai cominciato a picchiarmi?» gridò lei. «E non ho mai capito perché non riuscissi a smettere, anche dopo avermelo promesso.» Le tremava la mano e la pistola era tanto pesante. «Mi hai picchiata durante la luna di miele solo perché avevo lasciato gli occhiali da sole in piscina… […] Non mi permettevi di guidare né di avere degli amici; mi lasciavi senza soldi e mi costringevi a supplicarti di darmeli. Voglio sapere perché pensavi di poterti comportare così con me. Ero tua moglie e ti amavo! […] Cucinavo per te, tenevo in ordine la casa e non te ne importava niente! Non facevi altro che bere e picchiarmi! […] Dovevi lasciarmi andare! Non dovevi seguirmi! Non dovevi venire qui! Perché non puoi semplicemente lasciarmi in pace? Non mi hai mai amata.»

Alla fine, Kevin muore durante lo scontro, e nonostante le conseguenze disastrose per Katie, Alex e i bambini, Katie è finalmente libera di vivere la sua vita, il suo incubo è finito dopo anni vissuti nella paura più terribile.

Katie è una donna davvero fortunata, forte e coraggiosa. La sua storia ci insegna a non subire, a ribellarci, a farci rispettare; ci insegna che l’amore è fiducia, protezione, sicurezza, sostegno, forza, non debolezza, paura e possesso.

La forza di Katie è sicuramente d’esempio e di speranza, per tutte le donne che ogni giorno subiscono violenze di ogni tipo. Più uomini come Alex, e meno come Kevin, che nemmeno si può definire uomo. Quindi, grazie Katie ♥

Voi che ne pensate di questo personaggio? Vi piace? Perché?

Vi aspetto nei commenti! 🙂

 

 

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