Dobbiamo andare avanti portando sempre con noi le persone che abbiamo perduto. […] E ciò che impariamo condividendo i nostri ricordi, le nostre sofferenze e le nostre piccole vittorie è che è normale sentirsi tristi, o sconfitti, o arrabbiati. È normale provare una miriade di sensazioni che gli altri potrebbero non capire, e spesso per lungo tempo. Ciascuno di noi ha il proprio percorso. Noi non giudichiamo. […] Ed è naturale che, per quanto in un primo tempo ci possa sembrare impossibile, ciascuno di noi arriva a un punto in cui riesce a gioire del fatto che le persone di cui abbiamo parlato, per cui abbiamo pianto o sofferto, erano qui che camminavano in mezzo a noi, e del fatto che, in qualunque momento ci siano state strappate, dopo sei mesi o dopo sessant’anni, siamo stati comunque fortunati ad averle.
Non penso ci sia bisogno di tante parole. Ci sono persone che purtroppo sanno di cosa si parla, e altre che, per fortuna, ancora non lo sanno. Non è mai facile superare una perdita, e ognuno la affronta a modo suo, in modi che possono sembrare anche strani a persone esterne. Ritrovare se stessi, andare avanti, accettare il dolore e accogliere il ricordo sono cose che si acquistano con il tempo, e ognuno deve trovare il proprio ritmo, così come ha dovuto fare Lou dopo la morte di Will.
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