Recensione – “Caraval”, Stephanie Garber

Caraval, Stephanie Garber

Trama:

Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l’imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l’aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall’isola e dal suo destino… Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l’edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre…

 

Anno di pubblicazione: 2017

Genere: Fantasy – Young Adult

Casa editrice: Rizzoli

Serie: Caraval #1

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Recensione:

Fin dalle prime pagine, l’impressione che si ha leggendo Caraval è che si tratta di una storia colorata, dinamica, suggestiva e in cui tutto cambia in continuazione. Ciò si riferisce non solo alla trama, ma anche al ritmo che gli eventi, man mano, assumono: sembra quasi di essere su una giostra, che gira sempre più velocemente, fino alla fine del libro, e una volta saliti, scendere è impossibile.

La trama ricorda, per certi versi, quella di Hunger Games: Caraval è un gioco itinerante, fatto di magia e illusioni, a cui le persone partecipano non solo con lo scopo di vincere, ma anche di vivere un’avventura indimenticabile. Rossella ha sempre sentito parlare di questo evento, e fin da piccola ha scritto svariate lettere a Legend, il Mastro di Caraval, perché approdasse a Trisda, l’isola in cui vive, per poter partecipare al gioco. Trisda è la sua casa e la sua prigione a causa di suo padre, Marcello Dragna, il governatore dell’isola, che nei confronti delle figlie ha un atteggiamento davvero terribile: le maltratta e le punisce in continuazione, così Rossella e Tella spesso hanno pensato e sognato una fuga. Quando però Rossella è ormai prossima al matrimonio combinato con un misterioso conte, matrimonio organizzato da suo padre, ecco che arriva il tanto atteso invito per partecipare a Caraval. Grazie all’aiuto di Julian, un marinaio, le due ragazze arrivano all’isola in cui si svolgerà Caraval: se non fosse che Tella viene rapita e presto si scoprirà che è una parte fondamentale del gioco, e per Rossella ritrovare Tella diventa essenziale.

La storia procede in un mix di colori, emozioni, magia, illusioni, ad un ritmo sempre più serrato, tale per cui distinguere la realtà dal gioco diventa davvero difficile. Anche fidarsi degli altri risulta quasi impossibile, perché a Caraval mentono tutti e scovare la verità è molto complicato. Rossella non saprà di chi fidarsi, ma a giocare con lei c’è il misterioso Julian, che rappresenta uno dei tanti misteri della storia: insomma, Rossella può davvero fidarsi di lui? Leggere Caraval, quindi, significa rimanere coinvolti nel gioco alla pari di Rossella, partecipare, e cercare di ritrovare Tella insieme a lei, mentre il gioco diventa sempre più reale e pericoloso e il rischio di impazzire è elevato.

Rossella è una protagonista che ho apprezzato tantissimo: tra le due sorelle, lei è quella pacata, che attenua gli atteggiamenti ribelli della sorella, che cerca di proteggerla, che rincorre la sicurezza, anche a costo di sacrificare qualcosa; Caraval le insegnerà a darsi più valore, a fidarsi delle sue capacità, ad avere la forza di credere in ciò che è veramente: una ragazza che pretende ciò che merita e che non si accontenta. Per quanto riguarda Tella, in certi punti del libro l’ho trovata un po’ antipatica: mi sono sentita più vicina a Rossella che a Tella, che risulta capricciosa per la maggior parte del libro, nonostante abbia le sue buone ragioni. Julian è stato un enigma da scoprire pian piano: fino alla fine è difficile capire le sue intenzioni, ma l’ho trovato un personaggio molto interessante e mi è piaciuto moltissimo. Il padre delle ragazze, invece, è stato il personaggio più odioso e terribile del libro, che, come ho detto prima, non ha alcuna considerazione per le figlie se non trattarle come oggetti e punirle in continuazione.

Anche i luoghi di questo libro sono stati affascinanti, ogni ambientazione, ogni scena aveva qualcosa di particolare e magico ma allo stesso tempo reale, verosimile, con lo scopo di confondere i concorrenti e il lettore stesso. L’isola di Caraval è un mondo sorprendente ed esplorarlo è stata una vera scoperta, molto piacevole.

Consiglio quindi Caraval a chi desidera leggere una storia colorata, dinamica, in cui il confine tra finzione e realtà diventa molto labile e spesso si confonde, in cui la vera magia è l’amore tra due sorelle.

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