Recensione – “Delitti a Fleat House”, Lucinda Riley

Delitti a Fleat House, Lucinda Riley

Trama:

L’improvvisa morte di Charlie Cavendish, nell’austero dormitorio di Fleat House, è un evento scioccante che il preside è subito propenso a liquidare come una sfortunata tragedia dovuta a una crisi epilettica, malattia per la quale il ragazzo era in cura da tutta la vita. L’autopsia però stabilisce che si è trattato di uno shock anafilattico, di una reazione allergica a un farmaco di uso comune come l’aspirina. Ma Charlie ne era al corrente e sapeva di non doverla prendere… Un errore fatale o un delitto premeditato? Sarà la polizia a far luce sul caso e in particolare Jazmine “Jazz” Hunter, la tenace e volitiva ispettrice che si è appena trasferita in un cottage nella meravigliosa campagna del Norfolk, non lontano dalla scuola. Riluttante a tornare in servizio dopo un periodo sabbatico, Jazz accetterà solo per fare un favore al suo vecchio capo e si accorgerà subito che sono tanti i segreti racchiusi nelle mura di Fleat House, tra intrighi familiari, tradimenti e vendette, ma quello che non si aspetta è che nel giro di pochi giorni venga ritrovato un secondo cadavere e un alunno scompaia. È chiaro che la vicenda è molto più complicata di quanto potesse sembrare all’inizio e che non sarà facile per lei tenere separata vita personale e lavorativa.

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Thriller – Mystery

Casa editrice: Giunti

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Recensione:

Chi ama Lucinda Riley lo sa, non siamo abituati a leggere thriller/mystery scritti da lei, la quale ci ha regalato bellissime ed emozionanti storie d’amore incorniciate da meravigliose ambientazioni tra passato e presente. Delitti a Fleat House è un libro inedito dell’autrice, scomparsa prematuramente lo scorso anno, un libro assolutamente unico e diverso rispetto agli altri romanzi da lei scritti in precedenza; il thriller è uno dei generi a cui mi sono più appassionata negli ultimi anni e non vedevo l’ora di leggere questo libro della Riley.

La nostra protagonista è Jazz, un’ispettrice di polizia che al momento ha deciso di abbandonare il suo lavoro in seguito ad una delusione d’amore; ciò l’ha infatti spinta a lasciare la sua vita a Londra e a trasferirsi in un cottage nel Norfolk (come biasimarla, mi trasferirei subito anche io!), in aperta campagna, per ricostruire e rimettere in piedi la sua vita. Quando la morte Charlie Cavendish, uno studente del college di Fleat House, sconvolge la tranquilla vita di campagna in cui Jazz si sta ambientando, il suo vecchio capo le chiede di tornare in servizio per indagare su quella che solo apparentemente sembra una sfortunata tragedia: perché mai Charlie, un ragazzo che amava la vita e che sapeva benissimo di essere allergico all’aspirina, ne avrebbe prese due andando incontro a morte certa?

Jazz accetta l’incarico con poca convinzione, credendo di risolvere le indagini nel giro di qualche giorno, ma la situazione è decisamente più complicata di quanto sembri, soprattutto perché in poco tempo viene ritrovato un secondo cadavere e “una morte che può essere stata accidentale possiamo quasi sopportarla, ma due… due è pericoloso”. Le indagini porteranno alla luce diversi intrighi familiari, tra segreti e vendette: nessuno a Fleat House sembra sincero, tutti sembrano avere scheletri negli armadi, non c’è nessuno di cui ci si possa fidare davvero.

Ho letto questo libro nel giro di pochi giorni, perché amo la scrittura della Riley e ho amato questa storia, avvincente e piena di colpi di scena e rivelazioni sconcertanti. Fleat House sembra una scuola avvolta nel mistero, cupa e infestata, guidata da un preside che non sempre riesce a gestire il personale e che cerca di salvaguardare le apparenze e il buon nome della scuola. Ho infatti amato questa ambientazione scolastica, essendo un’insegnante, ma ho amato ancora di più i paesaggi del Norfolk, una zona in cui, come Jazz, mi trasferirei subito per ricominciare da capo la mia vita. Il Norfolk è perfetto per questa storia, crea un’atmosfera ancora più plumbea, minacciosa.

Tra i diversi personaggi, la mia preferita è sicuramente Jazz; nella prefazione al libro, Harry Whittaker, il figlio di Lucinda Riley, scrive che l’ispettrice meriterebbe una serie tutta sua, e non potrei essere più d’accordo. Jazz è una donna indipendente, ambiziosa, eccellente nel suo lavoro, guidata da un’infallibile istinto: tutte qualità che ha sempre dimostrato, ma che forse anche lei riesce a vedere una volta trasferitasi nel Norfolk, senza guardarsi indietro. Mi sono davvero affezionata a Jazz e mi sarebbe davvero piaciuto ritrovarla in altri libri. Oltre a Jazz, ho adorato la sua famiglia e il detective Miles, che mi ha strappato una risata in diversi punti della storia. Ci sono invece dei personaggi che ho odiato fin dall’inizio, in particolare Julian… odioso come pochi!

Non posso che consigliarvi di leggere Delitti a Fleat House, una storia che vi appassionerà e vi porterà a diffidare di qualunque personaggio insieme a Jazz e al detective Miles, elaborando le ipotesi più disparate. Personalmente, se da un lato avevo intuito alcuni aspetti della storia, sono rimasta totalmente spiazzata da alcune rivelazioni, che non mi sarei mai aspettata! Dunque, leggete e lasciatevi sorprendere ancora una volta, o per la prima volta, dalla straordinaria autrice che è stata Lucinda Riley, che nelle sue storie ha sempre dato alle donne la rilevanza, la forza e soprattutto la parità di genere cui hanno diritto.

 

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