Recensione – “Il giardino degli incontri segreti”, Lucinda Riley

Il giardino degli incontri segreti, Lucinda Riley

Trama:

Da bambina, Julia trascorreva molte ore felici nella incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare di orchidee. Quando per un terribile colpo del destino la sua vita viene sconvolta, Julia – ormai un’affascinante e affermata pianista – torna istintivamente a rifugiarsi nei luoghi della sua infanzia. Da poco, però, la tenuta è stata rilevata dal carismatico e ribelle Kit Crawford che, durante i lavori di ristrutturazione, ha trovato nella villa un diario risalente al 1940, forse appartenuto al nonno di Julia. E mentre con l’avanzare dell’inverno l’attrazione tra lei e Kit cresce di ora in ora, Julia sente la necessità di scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. È così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche il futuro di Julia.

Anno di pubblicazione: 2010

Genere: Romanzo

Casa editrice: Giunti

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Recensione:

Prima di questo romanzo, non avevo mai letto nulla di questa scrittrice, ma ne sono rimasta positivamente sorpresa: la storia ha saputo coinvolgermi fin dall’inizio, non solo per la trama in sé ma anche grazie allo stile dell’autrice, scorrevole e piacevole da leggere.

Il libro inizia con una fiaba dal sapore orientale, una scelta che mi è piaciuta molto: in qualche modo, al lettore viene anticipata la storia che tra poco leggerà e in cui la fiaba stessa avrà poi un significato. La protagonista di questo romanzo è Julia, una famosissima e talentuosa pianista che, dopo una terribile tragedia che l’ha vista coinvolta in prima persona, fugge dalla sua vita in Francia  e si richiude nel proprio dolore e tra le mura del proprio cottage nel Norfolk, in Inghilterra. A darle conforto sono i ricordi della sua infanzia nella tenuta di Wharton Park: qui vivevano e lavoravano i suoi nonni, quando erano parte della servitù della nobile famiglia Crawford. Sarà proprio qui che Julia incontrerà l’ultimo erede della famiglia, Kit, una sua vecchia conoscenza, che le mostrerà un diario che risale al 1940.

I protagonisti di questa storia, infatti, sono molti, e lo si scopre man mano che si prosegue con la storia, che si divide in due linee temporali: il presente, in cui viene narrata la vita di Julia e della sua famiglia, e il passato, attraverso cui viene raccontato l’antico splendore di Wharton Park ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Emergeranno così dei segreti che sconvolgeranno, a catena, la vita di Julia, Kit e dei loro cari, ma anche del lettore stesso. Si tratta di un libro in cui l’autrice costruisce una fitta rete di intrecci che hanno del verosimile e non risultano scontati.

Il tema centrale è l’amore, che assume diverse forme nel corso della storia e che lascio scoprire a voi, se deciderete di leggere questo bellissimo romanzo. Julia, come protagonista centrale della storia, si trova a dover affrontare se stessa, il proprio dolore e senso di colpa, riscoprendo una forza dentro di sé che non credeva di avere. Ciò che ha subito è stata una vera tragedia, di quelle che lasciano il segno per sempre, ma mi piace il modo in cui alla fine affronta tutto. Una nota particolare la meritano i nonni Bill ed Elsie, due persone umili e di buon cuore che hanno sempre agito secondo il principio di fare la cosa giusta, a volte andando anche l’uno contro l’altro. Kit Crawford, però, insieme a Julia, è il mio preferito: il suo è un passato altrettanto difficile e tormentato, e proprio per questo l’aiuto più valido e concreto per Julia arriva da parte sua. La sua tenerezza e la sua simpatia, insieme alla sua infinita pazienza e comprensione, mi hanno davvero conquistata. Invece devo ammettere che Lord Harry Crawford, il personaggio intorno a cui ruotano le vicende del passato, non mi è piaciuto particolarmente: se all’inizio lo trovavo un ragazzo con idee diverse dal suo tempo, idee che lo valorizzavano, con il procedere della lettura la sua storia non mi ha coinvolta e in alcuni punti, ai miei occhi, i suoi errori hanno avuto la meglio rispetto alle sue ragioni di commetterli.

Infine, le ambientazioni di questo romanzo sono straordinarie, sia geografiche che temporali. Per esempio, vediamo Wharton Park nel presente, ma soprattutto nel passato, alla fine degli anni ’40, in un’epoca di guerra, ballo delle debuttanti, nobili e servi: un mondo affascinante. Inoltre, trovo che l’atmosfera precedente la guerra e poi la guerra stessa, compresa la prigionia dei soldati inglesi a Changi, sia stata descritta in modo eccellente e reale. E poi la città di Bangkok, una città orientale ed esotica, che mi ha affascinata e mi ha fatto venire voglia di riempire la casa di orchidee (attenzione, siete avvisati).

Consiglio la lettura di Il giardino degli incontri segreti a tutti coloro che desiderano una lettura dinamica, ambientata nel passato e in cui i misteri, i segreti, gli shock non finiscono mai, fino alla fine.

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