Recensione – “Il destino divide”, Veronica Roth

Il destino divide, Veronica Roth

Trama:

Il destino li ha fatti incontrare. Ora sta per dividerli. Non ci si può opporre al proprio fato. Sarebbe sciocco, oltre che inutile, perché non si può andare contro qualcosa di inevitabile. Lo sanno bene Akos Kereseth e Cyra Noavek, eppure, fin dal momento in cui è stato reso pubblico il loro, di fato, si trovano in bilico tra l’accettazione del proprio destino e il desiderio di tentare l’impossibile e cambiarlo. Akos non ha potuto fare a meno di innamorarsi perdutamente di Cyra, nonostante il suo fato prevede che lui morirà proprio al servizio della famiglia Noavek. E quando il padre di lei, Lazmet – un tiranno spietato e senz’anima che tutti avevano creduto morto -, torna alla ribalta reclamando per sé il trono degli shotet, il ragazzo si convince che la sua fine è ormai vicina. Nel momento in cui Lazmet innesca la tanto temuta guerra tra thuvesiti e shotet, i due ragazzi sanno di non avere scelta, devono cercare di fermarlo in tutti i modi possibili. Anche se per Cyra questo potrebbe significare togliere la vita a suo padre, e per Akos perdere la propria. In un colpo di scena sbalorditivo, i due scopriranno quanto il fato che guida le loro vite possa sorprenderli in modi assolutamente inaspettati.

Anno di pubblicazione: 2018

Genere: Fantascienza

Casa editrice: Mondadori

Serie: Carve the Mark #2

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Recensione:

ATTENZIONE – SPOILER! La recensione potrebbe contenere spoiler sul primo libro, di cui trovate la recensione qui.

Il destino divide è il secondo libro della duologia Carve the Mark (clicca qui per leggere la recensione del primo volume), di genere fantascientifico.

La storia riprende esattamente da dove si era interrotto il primo libro: la brutale tirannia di Ryzek Noavek è stata finalmente sconfitta da Cyra, la quale ha sfidato e vinto suo fratello insieme ad Akos e agli altri ribelli, ora in fuga nello spazio. Ma un pericolo ancora più grande è in agguato, perché Lazmet Noavek, padre di Cyra e tiranno mille volte più crudele e spietato di Ryzek, è ancora vivo. Lazmet rivendica il trono e innesca la guerra tra Shotet e Thuve, rappresentata dalla cancelliera Isae Benesit, per il governo del pianeta-nazione. Lazmet da un lato, Isae e la sua sofferenza dall’altro: due fuochi che si alimentano continuamente e che non danno il minimo segno di voler cedere o patteggiare per evitare quella che potrebbe essere una vera e propria strage. Nel mezzo ci sono Akos e Cyra, che oltre alla guerra si troveranno a dover affrontare anche il loro inevitabile fato, che li vede nemici. Il loro amore, però, è altrettanto ostinato, e i due dovranno affrontare scelte difficili.

Il destino divide si rivela fin da subito un libro ricco di colpi di scena, che danno un ritmo molto serrato, ma ben scandito alla storia. Tutte le vicende che si susseguono vengono narrate dai diversi protagonisti, metodo che permette di far emergere la personalità di ciascuno di loro e da modo al lettore di conoscerli a fondo. Oltre al punto di vista di Akos e Cyra, che già conoscevamo dal primo libro, è stato davvero interessante seguire la storia dal punto di vista di Eijeh e Cisi. Quest’ultima soprattutto ha un donocorrente molto particolare, in grado di influenzare gli altri: una caratteristica che non è assolutamente da sottovalutare.

Akos e Cyra si sono confermati protagonisti indipendenti e forti, che affrontano con coraggio tutto ciò che capita loro. Le loro vite vengono continuamente stravolte, e non possono che sottomettersi al gioco del destino di cui sono in balia. Degli altri personaggi, mi sono molto affezionata a Teka e Jorek in particolare; inoltre, Cisi è forse il personaggio più complesso e affascinante, soprattutto in alcuni momenti determinanti. Anche Lazmet ha una psicologia completamente folle ma interessante.

L’ambientazione che più mi ha colpita, invece, è stata Ogra, con le sue atmosfere cupe e buie (letteralmente), ma paradossalmente vitali più che mai.

Così come nel primo libro, anche ne Il destino divide si toccano tematiche importanti e sempre attuali come la tirannia, il razzismo, la questione dell’identità di un popolo che ha le proprie basi nella lingua e nelle tradizioni: un aspetto, quest’ultimo, decisamente un punto centrale della storia e un punto di forza.

Carve the Mark è una duologia davvero originale e affascinante, sia dal punto di vista della storia che da quello delle tematiche affrontate. Una lettura che vi trasporta in un mondo diverso, a volte pericoloso, ma entusiasmante; un mondo fatto di valori profondi. Ne consiglio la lettura a chi ama la letteratura fantascientifica e il fantasy in generale.

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