Recensione – “Il primo caffè del mattino”, Diego Galdino

Il primo caffè del mattino, Diego Galdino

Trama:

Massimo ha poco più di trent’anni, è il proprietario di un piccolo bar nel cuore di Roma, e non si è mai innamorato davvero. Ogni mattina, all’alba, attraversa le vie della città ancora addormentate, dove si sente il profumo del pane appena sfornato, e raggiunge il suo bar. Lì lo aspetta il primo caffè della giornata, quello dall’aroma più intenso, e dal sapore più buono. In fin dei conti sta bene anche da solo, continua a ripetersi man mano che il locale si anima: a tenergli compagnia ci pensano i clienti affezionati, con cui ogni mattina Massimo saluta la giornata fra tintinnio di tazzine, profumo di cornetti caldi e un po’ di chiacchiere. Allora come mai, il giorno in cui improvvisamente entra nel bar una ragazza dagli occhi verdi, il viso spruzzato di lentiggini e l’aria sperduta di una turista straniera, Massimo non riesce a toglierle gli occhi di dosso? Né tanto meno a farsi capire in nessuna lingua: al punto che, tempo cinque minuti di interazione, si ritrova una zuccheriera rovesciata addosso, la porta sbattuta in faccia e qualcosa di molto simile a un cuore spezzato che gli martella nel petto. Ma la ragazza con le lentiggini, che viene da Parigi, di nome fa Geneviéve e di mestiere inventa cruciverba, tornerà presto da Massimo: perché ha un segreto che non può rivelare a nessuno, e che la lega proprio a quel luogo. Massimo – che da quando l’ha incontrata la prima volta, con la frangia spettinata e il vestito rosso, non se l’è più tolta dalla testa, non potrà che corteggiarla con le armi che conosce meglio: caffè, cappuccini e il fascino di Roma. Sperando che, nonostante tutti i segreti che Geneviève nasconde, entrambi si ritrovino a volere la stessa, unica cosa: bere insieme il primo caffè del mattino. Tutte le mattine.

Anno di pubblicazione: 2013

Genere: Romanzo

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Serie: Il primo caffè del mattino #1

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Recensione:

Quando ho iniziato questo romanzo, il primo di Diego Galdino, ancora non sapevo che mi sarei ritrovata a leggere il primo libro di quello che sarebbe diventato uno dei miei scrittori preferiti. Il primo caffè del mattino racconta la storia di un amore al sapore di caffè (o di tè…), l’incontro di due città magiche come Roma e Parigi.

Nella vita di Massimo ci sono poche certezze, ma ben solide: quando la mattina apre la serranda del suo bar Tiberi, sa che presto arriveranno i clienti abituali con cui è solito passare le giornate, insieme a Dario, suo socio e suo migliore amico. Sa che ama follemente Roma e adora sua sorella Carlotta, la quale vorrebbe vederlo un giorno sposato ad una bella ragazza: Massimo, però, risponde che “il barista è come un prete: un barista non può appartenere a una persona sola, perché un barista è di tutti.” Insomma, Massimo sa bene anche da solo. O almeno, così crede, fin quando una mattina nel suo bar entra Geneviève: con i suoi occhi verdi e le lentiggini, in un attimo spazza via tutte le certezze di Massimo, il cui unico pensiero diventa quello di conquistarla. L’inizio, però, non è decisamente tra i migliori. Anzi, forse sarebbe meglio definirlo un inizio catastrofico. Geneviève viene da Parigi, parla poco l’italiano, beve tè nero alle rose e di caffè sa ben poco. Inoltre, al loro disastroso primo incontro ne segue un altro ancora peggiore, al punto che Geneviève decide di tenersi proprio alla larga sia da Massimo, che dal bar Tiberi. Massimo dovrà rimboccarsi quindi le maniche e sfoggiare i suoi migliori caffè (i migliori della città) e approfittare del fascino che Roma, la città eterna, gli offre per conquistare la bella francese.

La storia è scorrevole e molto piacevole da leggere. Mi piace molto l’ambientazione del bar Tiberi, in cui regna un’atmosfera di familiarità e di allegria, tipica di Roma. Ognuno dei clienti ha le sue caratteristiche, ma al bar ognuno viene accettato per quello che è, con i suoi pregi e i suoi difetti. Inoltre, in questo libro a diventare protagonista è anche Roma stessa, che da città magica si rifiuta di rimanere sullo sfondo e prende invece vita attraverso le pagine del romanzo. Massimo è un protagonista perfetto, mi è piaciuto molto: spontaneo, simpatico, di buon cuore e gentile con tutti, un po’ impacciato in fatto di donne. Ma ostinato: Massimo cerca di conquistare l’amore di Geneviève mostrando semplicemente se stesso, la sua dolcezza e il suo rispetto, sempre. Geneviève è invece un personaggio molto più complesso rispetto a Massimo, più difficile da comprendere ma per questo molto interessante: dietro i suoi gesti si nasconde fragilità, insicurezza, che derivano da un segreto che le opprime il cuore e che condiziona tutta la sua vita.

Mi sono poi piaciuti molto anche altri due personaggi. La prima è Carlotta, la sorella di Massimo, che vive in Canada insieme al marito ma che non manca mai tenersi in contatto con il fratello. Il rapporto tra i due è davvero affettuoso e simpatico, oltre che sincero come solo tra fratello e sorella può essere. E poi c’è Dario, un secondo padre per Massimo: la sua saggezza e i suoi consigli sono davvero preziosi e il loro rapporto è qualcosa di davvero speciale.

Il primo caffè del mattino è quindi una romantica storia d’amore, ma non solo: in questo libro ci si emoziona, ci si innamora, si sente il proprio cuore spezzarsi, ma si ride anche tantissimo!

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