Recensione – “La canzone di Achille”, Madeline Miller

La canzone di Achille, Madeline Miller

Trama:

“Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d’armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci riconobbero e accettarono l’omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.” (Maria Grazia Ciani)

Anno di pubblicazione: 2011 (2013 in Italia)

Genere: Romanzo – Narrativa

Casa editrice: Marsilio Editori

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Recensione:

Sapevo come sarebbe andata a finire? Sì.

Sapevo che probabilmente avrei pianto tutte le mie lacrime per la disperazione? Sì.

L’ho letto lo stesso? Sì, e lo rifarei ancora.

Diverse persone mi hanno consigliato questo libro, ma, chissà come, mi sono convinta a leggerlo quando me lo hanno consigliato anche due alunne di una mia classe che ricordo davvero con affetto: sì, scambio consigli di lettura anche con i miei alunni, e la trovo una cosa bellissima.

La canzone di Achille è uno di quei libri in cui non esistono veri e propri spoiler: tutti noi conosciamo l’Iliade di Omero e la storia della guerra di Troia, nata dal rapimento di Elena, regina di Sparta e moglie di Menelao, da parte di Paride, principe di Troia. Tutti noi conosciamo le vicende di questa storia epica, sappiamo chi sono Patroclo, Achille, Odisseo, Agamennone e tutti gli altri personaggi dopo averli studiati (e probabilmente anche un po’ odiati) a scuola. Ma dimenticate davvero tutto questo: La canzone di Achille vi farà vivere la guerra di Troia e non solo da una prospettiva completamente nuova, grazie al punto di vista di Patroclo, un ragazzo tanto sensibile quanto altruista.

Il libro si concentra in particolar modo sulle figure di Patroclo e Achille, due ragazzi che crescono insieme, uniti da un legame che si trasforma e si approfondisce sempre di più con il trascorrere degli anni. Patroclo e Achille non potrebbero essere più diversi: il primo un ragazzino sensibile, solo, abbandonato a sé stesso, insignificante persino ai suoi stessi occhi, il secondo un semidio, sempre circondato da ammiratori, colui che viene definito come l’aristos achaion, il migliore tra i greci, un abile guerriero, invincibile. Fin da quando Patroclo viene affidato alla corte di Peleo, il padre di Achille, tra i due nasce un legame unico, che li porterà presto a diventare inseparabili.

L’amicizia che lega Patroclo e Achille evolve però in qualcosa di speciale, di raro: l’amore che nasce come scoperta non solo l’uno dell’altro, ma anche di se stessi; Patroclo scopre chi è proprio grazie a quel ragazzo dai capelli dorati, abile nel combattimento, dal portamento elegante, a volte brusco, arrogante e terribilmente orgoglioso, mentre Achille riesce a smussare gli angoli più pungenti del suo animo grazie alla dolcezza, all’ingenuità, alla gentilezza, all’assoluta fedeltà di Patroclo. Il modo in cui l’autrice racconta dell’amore prima adolescenziale, poi maturo e consapevole tra Patroclo e Achille porta il lettore ad immedesimarsi sempre di più (anche grazie al punto di vista così personale e coinvolgente di Patroclo) nelle vicende che tutti noi già conoscevamo.

Dal periodo trascorso sul monte Pelio insieme al centauro Chirone, fino poi alla guerra di Troia e all’inevitabile fine della vita dei due giovani amanti e guerrieri, l’autrice racconta la storia di un amore davvero epico, assoluto, infinito, che non si ferma alla morte; coinvolgente, scorrevole, sorprendente nonostante si conosca la storia, la Miller infonde nel lettore la speranza che la storia, questa volta, possa finire in un altro modo, che Patroclo non combatterà al posto di Achille e, di conseguenza, che Achille non si disperi per la morte del suo amato compagno.

Personalmente, mi piace molto la mitologia di qualsiasi tipo, ma non leggo spesso libri che ne parlano; credo non sia così semplice trovare libri che siano in qualche modo fedeli ai miti originali che conosciamo e che raccontino quelle storie in modo scorrevole, senza sfociare nel tipico manuale scolastico o saggio universitario (verso cui non ho nulla in contrario, ma che non leggerei di certo la sera prima di andare a dormire o nei momenti di pausa). Questo libro è una vera eccezione, che non posso che consigliare a tutti voi che amate la mitologia greca, i romanzi storici, il romanzo epico, le storie d’amore. Trovo che sia una lettura alla portata di tutti e non ve ne pentirete assolutamente.

 

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