Recensione – “La lettera perduta”, Jillian Cantor

La lettera perduta, Jillian Cantor

Trama:

Austria, 1938. Kristoff, giovane orfano viennese, diventa apprendista presso Frederick Faber, mastro incisore specializzato nella realizzazione di francobolli. Quando il suo mentore, ebreo, scompare durante le devastazioni della terribile Notte dei Cristalli, Kristoff è costretto a mandare avanti la bottega al servizio dei nazisti. Ma la figlia di Faber, Elena, scampata alla cattura e collaboratrice della Resistenza, lo convince a unirsi alla causa, falsificando documenti e inviando messaggi in codice. Per lei, di cui è perdutamente innamorato, Kristoff farebbe qualunque cosa, a costo della sua stessa vita.

Los Angeles, 1989. Da bambina, Katie amava accompagnare al mercato delle pulci suo padre, che era sempre alla ricerca di francobolli rari. Ora che l’Alzheimer gli sta togliendo passioni e ricordi, Katie spera di fargli un regalo gradito facendo stimare tutta la sua collezione. L’esperto di filatelia cui si rivolge, Benjamin Grossman, vi scopre una lettera la cui affrancatura, risalente all’inizio del secolo, sembra nascondere un messaggio segreto. Con l’aiuto di Benjamin, Katie decide di svelarne il mistero. Non sa ancora che la ricerca li condurrà a ritroso nel tempo, alla scoperta di una giovane coppia che si era giurata amore eterno, e poi nel presente esaltante di una Berlino che sta cambiando il mondo con la caduta del Muro. Non sa ancora che spetterà a lei, ora, rendere giustizia a quell’amore e a quella promessa.

Anno di pubblicazione:  2017 (2019 in Italia)

Genere: Romanzo

Casa editrice: Sperling & Kupfer (grazie per la copia)

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Recensione:

La lettera perduta è un romanzo che racconta della Shoah e della Resistenza a Hitler e al fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, ma l’autrice crea una storia a mio parere molto particolare e che ci fa ben comprendere il terrore in cui si viveva in quei giorni. Il romanzo si alterna tra due momenti cruciali del passato, due momenti fondamentali per la storia della Germania e del mondo intero, rappresentati da diversi protagonisti.

Siamo in Austria, nel 1938-1939. Kristoff diventa l’apprendista del rinomato incisore di francobolli Frederick Faber, che lo accoglie non solo nel suo laboratorio, ma anche nella sua casa e nella sua famiglia, di cui entra a far parte. Kristoff, che è sempre stato orfano, finalmente capisce cosa significhi far parte di una famiglia che si prende cura di lui e gli vuole bene, e intanto Frederick lo aiuta a impadronirsi dell’arte dell’incisione. Tutto procede per il meglio fin quando viene annunciata l‘annessione dell’Austria alla Germania, che così entra a far parte del Reich tedesco. Le cose cambiano e precipitano rapidamente, soprattutto dopo la Notte dei Cristalli: la piccola cittadina di Grotsburg, dove vivono i Faber e Kristoff, viene completamente distrutta e gli ebrei deportati e perseguitati. I Faber, essendo ebrei, si trovano in grande pericolo e Kristoff è costretto a portare avanti il laboratorio da solo, lavorando, suo malgrado, per Hitler. Insieme alla testarda e coraggiosa Elena, però, la figlia di Frederick, Kristoff porterà avanti un’attività segreta, di supporto alla Resistenza, che combatte i tedeschi invasori e persecutori degli ebrei.

Parallelamente, l’autrice racconta la storia di Katie, che vive a Los Angeles nel 1989. Katie si trova in un momento difficile della sua vita, tra il divorzio dal marito e il dolore per la malattia del padre, che soffre di Alzheimer. Katie decide di far stimare l’immensa collezione di francobolli del padre da Benjamin, un esperto filatelista. Insieme, scopriranno un francobollo singolare, unico, mai visto prima, che potrebbe nascondere qualcosa di importante sul passato, insieme alla lettera su cui è incollato.

Il romanzo, quindi, intesse una trama fatta di intrecci, scoperte e segreti davvero ben costruita, e che affonda le sue radici in un passato che non deve essere dimenticato, affinché quegli orrori non siano mai ripetuti.

Molti sono i temi affrontati in questo libro, ma sicuramente il più importante è quello della persecuzione degli ebrei e della Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Si comprende bene la portata della devastazione causata dai tedeschi in Austria, dove inizialmente si pensava di essere al sicuro; la Notte dei Cristalli spazza via ogni sicurezza, lasciando dietro di sé solo dolore, distruzione, fumo e cenere. Le famiglie vengono distrutte, separate, in molti casi per sempre; molte cittadine vengono completamente rase al suolo, al punto che oggi non esistono più; gli ebrei vengono accusati di colpe che non hanno, vengono costruiti i campi di concentramento, la paura viene fomentata. Ma c’è chi resta per combattere: ci sono stati eroi che, rischiando la vita ogni singolo giorno, in quei giorni decisero di restare e aiutare chi ne aveva bisogno, come Kristoff e Elena insieme a Josef. Un aspetto interessantissimo del libro è stato infatti scoprire l’attività clandestina che la Resistenza mise in atto, anche attraverso i francobolli, che contenevano messaggi segreti, e la falsificazione di documenti per l’espatrio di ebrei e non solo. Tra le pagine di questo romanzo emerge in modo molto vivido il terrore di quegli orribili giorni, in cui ogni giorno poteva essere l’ultimo, ma anche quello in cui salvare delle vite.

Ci sono poi altri temi che vengono approfonditi. Della Germania, infatti, si parla anche attraverso la Caduta del Muro di Berlino del 1989, un altro evento che ha cambiato le sorti del mondo, oltre che della nazione stessa. Infine, altro tema cardine è quello dell’Alzheimer, che emerge soprattutto per contrasto in un libro in cui il ricordo e la memoria sono più importanti che mai. L’autrice riesce a raccontare le diverse fasi di questa malattia che deteriora la mente di una persona ma, soprattutto, di coloro che la amano e le stanno accanto.

Infine, non può mancare l’amore, che fa da collante tra le due storie: l’amore che non manca mai, anche nelle situazioni più disperate e nei momenti più bui, che anzi contribuiscono a renderlo più forte che mai e indimenticabile.

La lettera perduta è un romanzo struggente, coinvolgente, che porta il lettore a riflettere e a prendere coscienza di ciò che è stato, oltre che a scoprire aspetti della storia passata che risultano davvero interessanti e che aiutano ancora di più a comprendere come si viveva nel passato descritto. Un romanzo che consiglio davvero a tutti.

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