Recensione – “La psichiatra”, Wulf Dorn

La psichiatra, Wulf Dorn

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Trama:

Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un’umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’ha vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine…

Anno di pubblicazione: 2009 (2010 in Italia)

Genere: Thriller psicologico

Casa editrice: TEA

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Recensione:

Non leggo spesso questo genere, anche se ultimamente ho capito che mi piace molto: letture inquietanti e agghiaccianti quanto affascinanti e geniali. Ho divorato questo romanzo in pochissimi giorni proprio per questo motivo, e la curiosità di scoprire la verità era troppo forte per staccarmi dalla lettura.

Oltre alla trama, ciò che mi ha subito colpito fin dalle prime pagine del romanzo è stato lo stile di scrittura dell’autore: leggendo si ha la sensazione di vedere un film scorrere davanti ai propri occhi, è una scrittura così coinvolgente e lineare da sembrare viva, molto nitida, per cui immergermi nella storia (e accollarmi l’ansia della protagonista) è stato molto semplice. Alcune scene del libro sono veramente da cinema, il che contribuisce a creare suspense e ansia, ansia, ansia sì, ok, in alcuni punti ero letteralmente terrorizzata.

Ho apprezzato anche l’ambiente medico-psichiatrico, che da sempre trovo molto interessante. Infatti la protagonista, Ellen, è una psichiatra molto in gamba, competente e dedita al suo lavoro. Mi è piaciuta fin dall’inizio, e con il proseguire della storia mi è piaciuta ancora di più, nonostante la situazione in cui si trova la porta a compiere gesti azzardati, pericolosi, a volte forse incomprensibili: gesti dettati dalla paura, dall’angoscia, dalla disperazione, ma la sua determinazione, il suo coraggio, la sua volontà di salvare una donna in pericolo sono comunque da ammirare.

La paziente senza nome, da cui tutto ha poi inizio, è quello che Chris, collega e fidanzato di Ellen, definisce un CPI, caso particolarmente interessante: è difficile stabilire un contatto con lei, che si è rifugiata in se stessa per sfuggire agli orrori che ha vissuto e che hanno lasciato segni visibili su di lei. Ellen, nonostante sia Chris che Mark, un altro collega, la ammoniscano di non lasciarsi coinvolgere troppo, si ritrova inconsapevolmente immersa completamente in questa storia, che diventerà un incubo. Penserà di impazzire quando la paziente scompare, senza lasciare traccia, senza che nessuno, oltre a lei, l’abbia mai vista: crederle è difficile, anche per la polizia. E allora Ellen deciderà di affrontare tutto da sola, di scoprire la verità e affrontare l’Uomo Nero, da cui la paziente l’aveva messa in guardia.

La storia prosegue a colpi di scena: niente è mai come sembra, il lettore è portato a indirizzare i suoi sospetti su varie persone e poi a tornare indietro sui suoi passi. Tutto questo per arrivare poi alla fine: il finale è scioccante, pieno di dettagli e rivelazioni che lasceranno il lettore e i protagonisti stessi a bocca aperta.

Infine, una nota di merito per l’ambientazione: la clinica psichiatrica Waldklinik si trova immersa in un bosco (come dice il nome stesso), location assolutamente perfetta per una storia come questa, da brivido! Spero di leggere il libro in lingua originale prima o poi, il mondo tedesco è sempre così maledettamente affascinante!

Consiglio La psichiatra agli amanti del genere e non, come me 😀 Sappiate che se l’ho letto io e ne sono uscita indenne, possono leggerlo tutti senza problemi!

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2 Risposte a “Recensione – “La psichiatra”, Wulf Dorn”

  1. Felicissima che ti sia piaciuta e nelle tue parole ritrovo tutte le impressioni che mi ha suscitato quando l’ho letto! *_*

    1. Si con questo romanzo sono definitivamente entrata a far parte del mondo dei thriller anche io, quindi grazie del consiglio 😉

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