Recensione – “L’ultimo ospite”, Paola Barbato

L’ultimo ospite, Paola Barbato

Trama:

All’inizio è solo una sensazione, un fastidio. L’odore di polvere mista a muffa, certo. Ma anche qualcosa di stonato, un dettaglio fuori posto. È questo ciò che prova Letizia quando mette piede per la prima volta a Olimpia D’Arsa, una villa antica e quasi in rovina in cui è costretta a rinchiudersi per qualche giorno con Flavio, il notaio che le ha dato un lavoro e una ragione per ricominciare. La proprietaria della casa è morta novantenne senza eredi né testamento e i lontanissimi parenti si sono fatti avanti come bestie avide e feroci, pronti a scannarsi tra loro per impossessarsi della tenuta. E di tutto quello che c’è dentro. Un incarico come tanti. Ma non questa volta. Sono solo piccoli dettagli che non combaciano, un cuscino spostato, una serie infinita di armadi nascosti nella boiserie, il cane di Letizia, che in quella casa non vuole entrare, e una luce azzurra, comparsa per brevi istanti una notte dalle bocche di lupo del seminterrato. Sono solo scherzi della mente, si ripete Flavio, compreso nella propria razionalità. Ma Letizia è certa che non sia così e la sua fervida immaginazione si accende quando trova oggetti infantili sepolti nella casa, ciocche di capelli biondi, muffole, piccoli trofei. Perché una donna senza figli né nipoti avrebbe dovuto conservarli? Perché avrebbe dovuto nasconderli? Ora Flavio e Letizia sono dentro senza possibilità di uscire e il più atroce dei dubbi si insinua nelle loro menti così diverse: e se non fossero soli?

 

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Thriller

Casa editrice: Piemme

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Recensione:

ATTENZIONE: NON LEGGETE ASSOLUTAMENTE QUESTO LIBRO SE SIETE DA SOLI IN CASA.

Vabbé, io vi ho avvisato, allo stesso modo in cui Sara della pagina Instagram Sogni d’inchiostro avvisava me e i lettori della pagina. E aveva ragione, oh sì, se aveva ragione. Come se non bastasse, ho letto questo libro principalmente la sera tardi, per poi accorgermi del madornale errore: mi sembrava continuamente di avere qualcuno in casa!

La storia inizia con la notizia della morte di Adalgisa Grisenti, la vecchia proprietaria della villa Olimpia D’Arsa: la morte della vecchia, avara signora della villa scatena subito una guerra tra i suoi parenti alla lontana, che non vedono l’ora di accaparrarsi la villa e tutti i suoi tesori. L’unico modo per dividere equamente e legalmente gli averi di Adalgisa Grisenti è che qualcuno di esterno alla famiglia faccia un inventario accurato di tutto ciò che si trova nella villa, lavoro che viene affidato al notaio e alla sua fidata assistente, Flavio e Letizia. Quando arrivano, però, Letizia si accorge fin da subito che la villa non è accogliente come sembra: quelle che avverte sono sensazioni strane, inquietanti, piccoli ma significativi episodi che la portano a pensare che in quella villa ci sia qualcosa di terribilmente stonato, fuori posto.

L’ultimo ospite è sicuramente uno dei libri più inquietanti che abbia mai letto. La lettura risulta quasi incalzante, ha un ritmo serrato, non si riesce a stare tranquilli: l’autrice riesce a creare un angosciante senso di attesa, di suspense che suggestiona il lettore, portandolo tra le numerose stanze impolverate di Olimpia D’Arsa insieme ai due protagonisti.

Flavio e Letizia non potrebbero essere più diversi: l’uno estremamente logico e razionale, l’altra molto sensibile e impulsiva, ma attenta ad ogni dettaglio in maniera quasi maniacale, al punto da sembrare quasi folle. Sì, inizialmente pensavo che Letizia fosse completamente pazza, e forse un po’ è vero, a causa del suo oscuro passato dal quale Flavio l’ha salvata; c’è però del genio, un’intelligenza e una lucidità incredibile nella sua follia e penso questo sia uno degli aspetti del libro che più ho amato. La storia procede seguendo i due diversi punti di vista, quello di Flavio e quello di Letizia, esplorando psicologicamente i due personaggi tanto diversi quanto simili.

La vera protagonista del romanzo è però la villa, un’antica dimora quasi in rovina che nasconde stanze segrete e misteri oscuri. La villa a tratti sembra quasi viva, una presenza inquietante che incombe su Flavio e Letizia: misteriose luci azzurre che compaiono nel seminterrato, la luce che spesso si stacca, oggetti che inspiegabilmente cambiano posizione. Ma soprattutto: oggetti, soprattutto infantili, dettagli raccapriccianti che stonano con il resto della villa, strani ritrovamenti che portano Letizia a chiedersi se lei e Flavio siano davvero soli nella villa.

Il libro tiene con il fiato sospeso fino alla fine: nonostante alcuni dettagli della storia siano prevedibili, il finale mi ha comunque sorpresa e tenuta incollata alle pagine per sapere come sarebbe andata a finire. Inoltre, il fatto che l’autrice cambi prospettiva della narrazione, offrendo la lettura di un episodio da più punti di vista, rende la storia ancor più verosimile. In particolare, alcuni capitoli nel finale della storia mi hanno completamente scioccata e terrorizzata!

L’autrice è quindi per me una piacevole scoperta e consiglio la lettura di L’ultimo ospite a tutti coloro che cercano un thriller suggestivo, inquietante da morire, folle, raccapricciante, ambientato in una vecchia villa che già da sola racchiude tutti questi elementi. Nota di merito per la copertina del libro: è assolutamente perfetta!

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