Recensione – “I misteri di Chalk Hill”, Susanne Goga

I misteri di Chalk Hill, Susanne Goga

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Trama:

La prima volta che Charlotte si trova davanti alla splendida tenuta di Chalk Hill, sulle verdi colline del Surrey, rimane senza fiato: l’imponente villa, sormontata da una torretta e circondata da alberi secolari, è il luogo più affascinante che abbia mai visto. Qui potrà finalmente iniziare una nuova vita, dopo aver lasciato Berlino a causa di uno scandalo che ha compromesso la sua reputazione da istitutrice. Chiamata a occuparsi della piccola Emily, Charlotte si rende subito conto che una strana atmosfera aleggia sulla casa: la quiete è quasi irreale, il papà di Emily è gelido e altezzoso, la bambina è tormentata ogni notte da terribili incubi e dice di vedere la madre, scomparsa un anno prima in circostanze misteriose. L’affetto per Emily spinge Charlotte a voler capire cosa stia succedendo a Chalk Hill, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di Lady Ellen. Solo con l’aiuto dell’affascinante giornalista Thomas Ashdown, Charlotte si avvicina alla verità, una verità sconvolgente, sepolta tra quelle antiche mura.

Anno di pubblicazione: 2014 (2015 in Italia)

Genere: Romanzo storico – Horror

Casa editrice: Giunti

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Recensione:

Ho sempre amato i romanzi storici, ma non è facile trovarne uno che sia anche avvincente e non banale o noioso, ma questo libro mi ha completamente conquistata, per tantissimi motivi.

Prima di tutto, sicuramente la trama, ambientata a Londra nel 1890, un periodo storico e culturale sicuramente molto affascinante. Il genere è quello di un romanzo storico, che si intreccia con l’horror e il giallo. Charlotte è un’istitutrice tedesca costretta a lasciare la sua patria (lavorava a Berlino) a causa di uno scandalo che la riguarda da vicino e trasferirsi all’estero, precisamente a Chalk Hill, una tenuta nel Surrey, vicino a Londra, dove trova un impiego come istitutrice della piccola Emily, figlia del deputato al Parlamento di Londra Sir Andrew Clayworth. Chalk Hill, però, nasconde segreti e misteri da brivido, come subito percepisce Charlotte, la quale è testimone di eventi sempre più strani, soprattutto degli incubi di Emily, che hanno a che fare con la morte, avvenuta pochi mesi prima, della madre Ellen, di cui però è assolutamente proibito parlare.

Charlotte si rivela una protagonista in gamba: coraggiosa, curiosa e determinata a scoprire di più sulla morte di Lady Ellen, nonostante le imposizioni di Sir Andrew, per aiutare la piccola Emily, che prende subito a cuore. Infatti, Charlotte si lancia nella ricerca di indizi, spiegazioni che possono aiutare a far luce sui misteri che aleggiano su Chalk Hill, avventurandosi in territori pericolosi e sconosciuti. Emily, d’altra parte, dimostra di essere una bambina molto intelligente e posata, ma a tratti inquietante, a causa degli eventi di cui è protagonista. Sir Andrew, invece, è un padre assente e soprattutto molto freddo nei confronti della figlia; inoltre, tende a negare, anche davanti all’evidenza, i problemi e i misteri che riguardano la sua casa, la sua famiglia. E poi c’è Thomas Ashdown, un personaggio che ha rapito il mio cuore con i suoi modi da gentiluomo e con la sua simpatia e il suo sarcasmo pungente. Tom è un giornalista e critico, un uomo schietto e senza peli sulla lingua, ma con un passato sicuramente difficile. Sarà lui ad affiancare Charlotte nelle sue indagini su Chalk Hill, grazie alle quali si avvicineranno molto.

Come ho già accennato, l’ambientazione storica è davvero affascinante e molto presente e palpabile, così come l’ambientazione geografica: si parla di Berlino, la città che Charlotte è costretta a lasciare, e soprattutto di Londra e dei suoi dintorni, nello specifico delle colline del Surrey, dove si trova Chalk Hill. Chalk Hill, in particolare, è una tenuta circondata da boschi e foreste antiche e da un fiume: un paesaggio sicuramente suggestivo per un libro dalla trama simile. La casa stessa in cui Charlotte andrà a vivere è meravigliosa: una casa antica piena di stanze, corridoi, una torretta, passaggi segreti, e, appunto, segreti. Sono rimasta poi affascinata dalla descrizione di Dover, la città in cui approda Charlotte, la quale è altrettanto affascinata dalle meravigliose scogliere e dal castello che caratterizzano il luogo.

Inoltre, si parla spesso dell’esperienza di vivere in un paese straniero dal proprio: vedere come Charlotte si ambienta nella sua nuova patria, ma contemporaneamente vedere come la sua vecchia patria le manchi terribilmente, soprattutto dal punto di vista linguistico, è interessante, soprattutto per una studiosa di lingue (proprio inglese e tedesco) come me: anzi, l’aspetto linguistico viene sottolineato spesso. I due paesi, Germania e Inghilterra, vengono poi caratterizzati anche per la letteratura: ci sono accenni al Romanticismo e alle favole dei fratelli Grimm per quanto riguarda la letteratura tedesca, e accenni a Sherlock HolmesAmleto e riferimenti a Jane Eyre per la letteratura inglese.

Nel romanzo si discute poi di spiritismo e medium (falsi e non), quindi di fantasmi: un argomento estremamente interessante e sicuramente sempre attuale, di cui vengono mostrati diversi punti di vista.

Infine, il finale è sicuramente ad effetto, anche se forse facilmente intuibile rispetto ad altri romanzi, ma comunque lascia il lettore soddisfatto e con la sensazione di aver letto un buon libro.

Per concludere, ho trovato I misteri di Chalk Hill una lettura davvero completa, l’autrice ha saputo spaziare tra i diversi generi, proporre spunti riflessivi e creare suspence e tanta ansia nei momenti giusti. Consiglio il romanzo a chi ama i romanzi storici, i gialli e gli horror/thriller!

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