Recensione – “Non dirgli che ti manca”, Alessandra Angelini

Non dirgli che ti manca, Alessandra Angelini

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Trama:

Isabella è a pezzi. Deve vedersela con un padre di successo, per il quale non c’è un altro futuro possibile se non quello che lui stesso ha immaginato per la figlia. E come se non bastasse, il suo fidanzato, quello che secondo tutti era il ragazzo perfetto, la tradisce spezzandole il cuore. Così decide che è arrivato il momento di cercare la propria strada e trasferirsi da Roma a Bologna per studiare. Ma la vita è sempre pronta a sorprenderti: nel caso di Isabella l’imprevisto si chiama Denis, tatuatissimo batterista dei Bad Attitude. In una notte che cambia tutto, Isabella infrange ogni regola. I due si imbarcano in una relazione turbolenta, fatta di lunghe separazioni, resa complicata dall’insofferenza del padre di lei e dalle insicurezze della ragazza. Nonostante le differenze sociali, quello che Denis e Isabella provano l’uno per l’altra è un sentimento insopprimibile, forte e delicato, violento e dolce allo stesso tempo, qualcosa che va oltre le regole, ma che non sembra destinato a finire, come quelle melodie che entrano nella testa e non se ne vanno più…

Anno di pubblicazione: 2016

Genere: New Adult

Casa editrice: Newton Compton (grazie per la copia)

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Recensione:

Leggendo la trama, il romanzo mi era sembrato interessante e piacevole fin da subito; devo ammettere, però, che per me la scintilla non è scattata all’istante, una volta iniziata la lettura. Non mi sono sentita del tutto coinvolta nella storia ed ero diffidente, scettica sia nei confronti dei personaggi che della storia stessa. Ho imparato ad apprezzare poi entrambe le cose proseguendo la lettura, quando mi sono, inevitabilmente, affezionata ai personaggi, anche grazie al fatto che sono riuscita a comprenderli meglio.

La trama è comunque costruita abbastanza bene, anche se all’inizio mi è sembrata un po’ stereotipata: la protagonista, Isabella, è la figlia di un avvocato e senatore, il quale tende ad avere tutto sotto controllo, comprese la figlia e la moglie. Quando scopre del tradimento del suo ragazzo, per Isabella inizia una fase di ribellione, non solo contro la sua famiglia, ma anche contro se stessa e tutto ciò in cui credeva. A Milano, dove trascorre del tempo dagli zii, una sera dopo un concerto incontra, o meglio, scontra, Denis, uno dei musicisti. Tra i due l’attrazione è palpabile e passano la notte insieme, per poi non vedersi né sentirsi più. Si ritrovano casualmente a Bologna, dove Isabella si è trasferita per proseguire gli studi di medicina: la ragazza scopre che Denis è il batterista di un gruppo punk rock emergente che ha molto successo, i Bad Attitude.

La musica è la protagonista indiscussa del romanzo ed è un lato che ho apprezzato in modo particolare, perché io stessa amo la musica. È stato interessante seguire i Bad Attitude nelle loro serate, durante le prove, le registrazioni, ma anche nella loro quotidianità. Infatti, il gruppo è composto da ragazzi che prima di tutto sono amici, o meglio, una famiglia, e questo emerge chiaramente dalla storia. Per Isabella entrare a far parte di questo gruppo è una salvezza, che la aiuterà a ritrovare l’equilibrio che credeva di aver perso. Riprendere in mano la sua vita non è facile, e ci saranno molti ostacoli sul suo percorso, alcuni davvero difficili; la sua tenacia, però, è più forte della sua disperazione. La sua voglia di vivere e combattere nonostante tutto è uno dei lati che più ho apprezzato di Isabella, così come la sua gentilezza e generosità, l’esserci sempre e il voler fare qualsiasi cosa per aiutare gli amici.

Devo dire che i miei preferiti sono stati Caterina e Julien, sorella e fratello. Caterina è quella che da subito ho trovato più simpatica, mi sono molto affezionata a lei: solare, protettiva nei confronti della band, innamorata di uno dei ragazzi, Pietro, che ricambia il suo amore, se possibile, ancora più di lei. È determinata e sicuramente coraggiosa, ed è sempre pronta a mettersi in mezzo per difendere o sostenere le persone che ama. Le sue battute sono state davvero una piacevole costante. Julien, invece, è un personaggio davvero complicato, con cui si entra in sintonia solo da metà libro in poi: la sua è una vita tormentata da insicurezze e paure, nonostante all’apparenza sia un ragazzo fin troppo sicuro di sé e arrogante. Il suo rapporto con Isabella mi è piaciuto tantissimo e non voglio anticipare nulla. Per quanto riguarda invece Denis, ci sono lati di lui che non mi hanno convinta fino in fondo e che mi hanno fatto dubitare della sua storia con Isabella; bisogna però anche dire che in alcuni momenti mi hanno fatto molta tenerezza entrambi, sono l’uno l’ancora dell’altra.

Consiglio Non dirgli che ti manca agli amanti della musica e a chi cerca una lettura piacevole, leggera, ma anche con spunti di riflessione!

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