Recensione – “Più forte di ogni addio”, Enrico Galiano

Più forte di ogni addio, Enrico Galiano

Trama:

È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso da giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando. Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l’uno dell’altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l’abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l’ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non fare nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni.

Anno di pubblicazione: 2019

Genere: Narrativa, Romanzo

Casa editrice: Garzanti

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Recensione:

Non avevo mai letto nulla di Enrico Galiano, ma sono sempre stata curiosa al riguardo. Dopo aver letto Più forte di ogni addio, posso senz’altro dire che questo autore è stata una piacevole scoperta e spero di leggere presto altri suoi romanzi.

I protagonisti di questa particolare storia sono Michele e Nina, che a diciotto anni scoprono, insieme, quanto l’amore e la vita possano essere complicati e difficili, ma allo stesso tempo anche più semplici e immediati di quanto ci si possa aspettare. Michele è cieco da cinque anni, da quando un incidente, che lui chiama Big Bang, gli cambiò la vita; ora ha ormai imparato ad accettare il suo destino, adattandosi alla sua nuova, ma comunque bellissima vita. Nina, invece, è una ragazza dal passato tormentato, che porta letteralmente sulla pelle (con dei tatuaggi) i segni di ciò che ha vissuto e capito a proprie spese. A poco a poco, scoprono di avere entrambi molto da dare l’uno all’altra, ma non sarà sempre così facile: Nina in alcuni momenti è sfuggente, anche a causa della madre che, inspiegabilmente, sembra essere assolutamente contraria all’amore tra la figlia e Michele. Nina e Michele dovranno affrontare molti ostacoli, difficili, a volte quasi insormontabili che si metteranno tra di loro; ma impareranno anche che l’amore, se è forte, resiste a qualsiasi tempesta.

Non posso negare che il mio personaggio preferito della storia sia stato Michele: un ragazzo adorabile e con una forza inestimabile. Nonostante la vita gli abbia tolto la vista e i sogni, Michele non ha perso la bellezza che, ogni giorno, vede nella vita quotidiana. Le sue riflessioni sono motivanti, lui stesso è un inno alla vita che merita di essere vissuta sempre, in ogni minuto di ogni ora di ogni giorno. Nina, invece, è un personaggio molto più complesso e, soprattutto inizialmente, difficile da comprendere. Alcuni suoi comportamenti mi hanno lasciata un po’ perplessa, ma mi è piaciuta molto la sua riflessione sulla distinzione delle persone in orchidee e soffioni: nel corso della storia sono riuscita a comprendere meglio questa fragile ragazza orchidea, che nasconde un coraggio e una determinazione notevoli. Tra gli altri personaggi, ho adorato Carlo, l’amico di Michele, e Flo la tatuatrice; Carlo soprattutto mi ha regalato le scene in cui ho riso di più, grazie alla sua spontaneità e simpatia e al suo comportarsi in modo assolutamente normale con Michele.

La storia è coinvolgente fin dall’inizio, lo stile dell’autore molto scorrevole e introspettivo, metaforico, ma mai pesante, anzi: Più forte di ogni addio ti porta a guardarti dentro, a riflettere su te stesso, sulla tua vita, allo stesso modo di Michele e Nina. Ogni attimo potrebbe cambiare la nostra vita, stravolgerla per sempre, in meglio o in peggio, e viverla appieno è nostro diritto e dovere, cogliendo ogni singolo istante e condividendo le nostre emozioni e sensazioni con le persone che amiamo: questo è uno dei messaggi più belli della storia, che affronta temi importanti in modo accessibile a tutti, quali la cecità e il senso di responsabilità.

Consiglio Più forte di ogni addio davvero a tutti, perché la considero una lettura adatta ad ogni età e ad ogni persona, ma soprattutto ai giovani lettori!

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