Recensione – “Scontro finale”, Terry Goodkind

Scontro finale (La Spada della Verità, Vol. 11), Terry Goodkind

Trama:

Mentre l’oscurità avanza inesorabile, i pochi rimasti ancora liberi dal potere del male che incombe su di loro non sono in grado di fermare l’ascesa di un nuovo, spietato mondo. Richard Rahl deve affrontare la consapevolezza di non avere altra scelta se non lasciare che la catastrofe avvenga. Nel tentativo di liberare sua moglie Kahlan, vittima dell’incantesimo della Catena di Fuoco attivato dalle Sorelle dell’Oscurità e incapace di ricordare il passato, il suo ruolo di Madre Depositaria e perfino il suo stesso marito, viene portato come prigioniero nell’accampamento dell’Ordine Imperiale all’insaputa dello stesso imperatore Jagang, suo mortale nemico. Le Sorelle hanno fatto ricorso alla loro carta più pericolosa, mettendo in campo le scatole dell’Orden: si avvicina la battaglia finale, nella quale la posta in gioco sarà l’esistenza stessa del mondo intero.
Chi potrà controllare il potere dell’Orden?

Anno di pubblicazione: 2007 (2008 in Italia)

Genere: Fantasy

Casa editrice: Fanucci

Serie: La Spada della Verità #11

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Recensione:

ATTENZIONE: la recensione potrebbe contenere spoiler dei volumi precedenti, di cui potete trovare la recensione qui.

Scontro finale (La Spada della Verità, Vol. 11) è il libro che conclude il primo ciclo narrativo della saga fantasy La Spada della Verità. Un finale epico, sicuramente degno di questa storia che mi è rimasta nel cuore e mi ha regalato dei veri amici (direi che dopo 11 libri lo sono davvero!)

La storia riprende da dove si era interrotto il volume precedente: Nicci ha messo in campo le scatole dell’Orden a nome di Richard, ricominciando il conto alla rovescia di un anno: a contendersi questo pericolosissimo potere ci sono quindi non più solo le sorelle dell’Oscurità, guidate da Jagang, ma anche Richard Rahl, a combattere per una vita libera, una vita vera e piena, degna di essere vissuta. Richard però al momento è prigioniero nell’accampamento dell’Ordine, dove, sotto una falsa identità, gioca come punta in una promettente squadra di Ja’La dh Jin, un gioco molto violento e brutale popolare tra le truppe dell’Ordine Imperiale. Anche Kahlan, che non ricorda la sua vita passata a causa della Catena di Fuoco, è prigioniera personale dell’Imperatore Jagang: la sua è una vita vuota e piena di terrore e continue minacce. D’altra parte, Nicci, Zedd e Cara si danno da fare per cercare Richard e aiutarlo a ritrovare il suo dono, scomparso a causa di un incantesimo della malvagia strega Sei.

Ho trovato l’inizio del libro un po’ lento: l’autore ha dato molto spazio alla teoria di alcuni costrutti magici e alle regole del Ja’La dh Jin, e questo è risultato un po’ pesante. Procedendo, però, tutto diventa molto più dinamico, anzi, verso la fine addirittura frenetico. Il ritmo della storia raggiunge ritmi incalzanti, che lasciano il lettore con la sensazione che il tempo sia poco e che la fine sia vicina. Nonostante l’inizio del libro, gli eventi che si succedono sono davvero tanti e sorprendenti: durante la lettura ci si dispera, si sorride, si piange, si ha voglia di cercare un incantesimo per entrare nel libro e aiutare il bene a sconfiggere il male.

Come sempre, ritrovare tutti i personaggi di questa storia è stato bellissimo, seguire le loro avventure, o meglio, disavventure, è appassionante ma anche angosciante: le loro esperienze sono davvero terribili. Il personaggio che forse emerge di più è Nicci: la sua forza interiore è una forza dirompente, evidente a tutti. L’amore sconfinato che prova per Richard e per la vita saranno il motore che guida questa sua forza. Kahlan, allo stesso modo, dimostra di essere la donna forte che ha dimenticato di essere: il suo percorso è davvero strabiliante e seguirla nella sua ricerca di se stessa è incoraggiante. Richard ribadisce la sua essenza di leader e di portatore del bene, della verità: ci insegna a perseguire sempre i nostri obiettivi e a non farci sottomettere mai da nessuno. E poi c’è Cara, che anche quando tutto va male riesce a strappare una risata e non si può non amare.

Insomma, Scontro finale (La Spada della Verità, Vol. 11) è assolutamente una conclusione degna di questa saga, dal finale mozzafiato e che come sempre offre spunti di riflessione sulla lotta tra bene e male, sulla vita e la morte, sulle donne e su molto altro ancora. Consiglio la lettura de La Spada della Verità a chi ama il fantasy e in particolare il fantasy classico e ricordatevi: non lasciatevi spaventare dal numero di libri, perché, quando arriverete alla fine, vi sembreranno comunque troppo pochi!

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