Il capitolo che ci ha fatto innamorare di Minerva McGranitt

Anche se è stata un personaggio importante in tutti i libri, la McGranitt in questo capitolo è stata davvero straordinaria e ha dato il meglio di sé.

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È stato davvero difficile mettere in ordine e classificare la pila incredibilmente alta e traballante dei migliori momenti che la professoressa McGranitt ci ha regalato durante gli anni ad Hogwarts di Harry. Tuttavia, la severa responsabile della Casa di Grifondoro è sempre stata una combinazione vincente tra la praticità e la compassione: è un personaggio accuratamente intrecciato di luce e ombra, avvolto in unico involucro.

Abbiamo sempre apprezzato la quasi impercettibile volontà di chiudere un occhio della professoressa McGranitt, perché ci ha fatto capire che non era solo severa, e nonostante il suo atteggiamento fermo e deciso è una degli insegnanti più comprensivi e gentili di Hogwarts. Quando Neville Paciock si sentiva sconfortato a causa dei suoi risultati dei G.U.F.O., la McGranitt lo sostenne, con il suo modo di fare schietto e pratico. Quando Harry Potter urlò alla professoressa Umbridge, giurando, che Lord Voldemort era davvero tornato, la McGranitt si comportò come un’insegnante amico, offrendo un biscotto a uno studente che prometteva guerra.

Dobbiamo poi elogiare la McGranitt per essere sempre stata la roccia di cui il professor Silente aveva bisogno. Per esempio, la terribile notte in cui morirono Lily e James Potter, la McGranitt era al suo fianco per consegnare il piccolo Harry alla sua nuova vita.

Arriviamo quindi al penultimo capitolo di tensione in Harry Potter e i Doni della Morte, proprio prima della Battaglia di Hogwarts, in cui la McGranitt brilla più che mai.

IL CONGEDO DI SEVERUS PITON

Dopo un disastroso anno a Hogwarts, con Severus Piton come Preside e i terribili Alecto e Amycus Carrow al posto della McGranitt come Vicepreside (non ne parliamo neanche…), la responsabile della Casa di Grifondoro è ancora una forza della natura, quando la incontriamo di nuovo alla vigilia della grande battagliaIn realtà, non elogiamo la McGranitt durante la battaglia vera e propria, ma quella di quei minuti rubati prima che Voldemort attacchi il castello, quando Harry torna a Hogwarts e ha inizio la ribellione. Prima di tutto, la McGranitt ha qualche cambiamento da operare per quanto riguarda lo staff.

Una leader nata

Come sapete, per la maggior parte dei libri la professoressa McGranitt ha un ruolo secondario rispetto a quello del Preside Albus Silente. Dopo la sua morte, avvenuta per mano del suo stesso collega Piton (per ragioni a lei sconosciute, in quel momento), non possiamo nemmeno immaginare quanto Hogwarts deve essere stata terribile durante quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo anno di Harry, sopratutto perché la McGranitt fu costretta a lavorare per l’uomo che aveva ucciso il suo caro amico.

Quando Voldemort prende il potere, Hogwarts diventa un’ombra di ciò che era prima, con la magia oscura che ha ormai preso il sopravvento. Questo aspetto entra in gioco soprattutto quando vediamo che i fratelli Carrow vegono assunti a scuola: una coppia di Mangiamorte i cui metodi di insegnamento comprendono l’incoraggiamento all’uso delle Maledizioni Senza Perdono l’uso della Babbanologia per insegnare agli studenti l’inferiorità della popolazione non magica.

Dopo un anno infernale, Harry torna a Hogwarts per cercare un Horcrux nella Torre di Corvonero, attirando inevitabilmente Voldemort al casello. Harry presto trova la McGranitt coinvolta in una lite piuttosto sgradevole con Amycus Carrow, la cui sorella Alecto ha appena evocato Voldemort attraverso il Marchio Nero: Amycus si preoccupa proprio per la reazione del Signore Oscuro. Vediamo quindi la McGranitt che, con le sole parole, si ribella ad Amycus, preoccupato di non riuscire a trovare Harry e suggerisce di incolpare gli studenti per aver aggredito la sorella e premuto il Marchio Nero per sbaglio. La professoressa McGranitt, però, ovviamente non ci sta.

«Possiamo dare la colpa ai ragazzi« riprese Amycus, la faccia porcina improvvisamente scaltra. «Sì, ecco come facciamo. Ci diciamo che Alecto l’hanno aggredita i ragazzi, quelli là» e guardò il soffitto stellato, verso i dormitori, «poi ci diciamo che l’hanno obbligata a schiacciare il Marchio e il falso allarme è partito… così punisce loro. Un paio di ragazzi in più o in meno, che differenza fa?»

«Solo la differenza tra la verità e la menzogna, tra il coraggio e la vigliaccheria» replicò la professoressa McGranitt, impallidita, «una differenza, in breve, che lei e sua sorella sembrate incapaci di comprendere. Ma mi lasci mettere in chiaro una cosa. lei non scaricherà le sue molte inettitudini sugli studenti di Hogwarts. Non glielo permetterò».

Ci devono essere state diverse gocce che hanno fatto traboccare il vaso per Minerva, sempre astuta, durante quest’anno scolastico, ma in qualche modo riesce a mantenere il suo sangue freddo di fronte a tali orrori, anche quando Amycus le sputa in faccia. Un Harry emotivamente molto più debole (nascosto sotto il Mantello dell’Invisibilità) non riesce a sopportare tutto ciò: infatti si rivela e usa la Maledizione Cruciatus contro Amycus. Prevedibilmente, la McGranitt è un po’ scossa dalla reazione di Harry e lo rimprovera persino per essersi messo in pericolo. Anche quando viene maltrattata, la McGranitt è sempre determinata a proteggere le persone che la circondano.

Tuttavia, il ritorno di Harry sembra ispirare la McGranitt, che va rapidamente in cerca del suo odiato capo Piton per informarlo degli ultimi eventi. In poco tempo si scatena un duello decisamente epico tra i professori McGranitt, Vitious, Sprite e Piton, con i primi tre a combattere dalla stessa parte che riescono a mettere fine una volta per tutte alla dittatura di Severus Piton a Hogwarts. Vedere i nostri personaggi preferiti di Hogwarts tutti insieme in modo così affascinante pone le giuste basi per il capitolo a venire: “La battaglia di Hogwarts”. E non riusciamo proprio a decidere cosa amiamo di più: la fermezza con cui la McGranitt si avvia verso l’ufficio di Piton, lo sguardo d’intesa tra lei e la Sprite (vai, Pomona!), la McGranitt che urla a Piton “vigliacco” o questa bellissima battuta quando Piton fugge dal castello:

«Il nostro Preside si è preso una breve vacanza» rispose la professoressa McGranitt indicando il buco a forma di Piton nel vetro della finestra.

PERCHÉ È IMPORTANTE

La McGranitt non è mai stata tanto incredibile e McGranitt quanto in questo capitolo, e tutto è dovuto alle parole che usa. Il modo in cui tiene testa ai Carrow, il modo in cui affronta Piton: la McGranitt usa parole di ghiaccio, e ciò le offre la possibilità di un degno riscatto senza ricorrere alla violenza (non troppa, almeno). La sua stoica pazienza fornisce un’accurata strategia difensiva per Hogwarts e lavora con Harry in modo tranquillo, aiutandolo piuttosto che tempestandolo di domande sulla sua assenza.

Nel capitolo seguente, “La Battaglia di Hogwarts”, vediamo la McGranitt mettere in pratica un piano, riconquistando il suo posto di diritto come capo della scuola. Non solo aiuta gli studenti a lasciare il castello, ma sostiene anche coloro che vogliono rimanere e combattere. Per quanto la McGranitt sia sempre stata protettiva, ha sempre avuto fiducia negli studenti, spingendoli a dare il massimo più di quanto abbiano mai fatto gli altri insegnanti. Dopo tutto, quando vide un giovane Harry Potter al primo anno volare disinvolto sulla scopa durante la lezione di volo, la McGranitt riconobbe il suo talento e lo ammise nella sua squadra di Quidditch piuttosto che togliere punti a Grifondoro. Certo, la professoressa McGranitt non te la farà mai passare liscia, ma avrà sempre quella speciale solidarietà con i suoi studenti e una profonda fedeltà verso chiunque ne abbia bisogno.

Vedere il comportamento irremovibile e incrollabile della McGranitt durante l’anno più oscuro di Hogwarts è piuttosto motivante per chiunque si senta perso nei momenti più difficili. E la sua reazione intelligente ed elegante ai Carrow è una lezione per tutti noi riguardo a come reagire a chiunque si occupa di diffondere l’odio.

Grazie, professoressa McGranitt. E sì, gradiremmo un biscotto.

Fonte: Pottermore 

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