Oggi vi parlo di un film uscito la settimana scorsa, che ho visto ieri sera e dal quale credo non mi riprenderò mai: Il canto della rivolta – Parte 2, la seconda parte dell’ultimo libro della trilogia di Suzanne Collins.
Ovviamente, mi sembra inutile dirlo, l’articolo contiene spoiler per chi non ha ancora visto il film o letto il libro, quindi attenzione.
La prima cosa che vorrei dire è: grazie, Francis Lawrence, non potevamo sperare in un regista migliore per questa trilogia (prima o poi scriverò anche la recensione dei libri, giuro!). Ha saputo rendere onore ai libri cambiando il meno possibile, riportando fedelmente le scene sullo schermo, e come sappiamo, non è una cosa per niente scontata!
Prima di iniziare a parlare seriamente del film, vi lascio anche il trailer, dal quale si percepisce chiaramente che questo film è davvero incredibile:
Ho amato il film dalla prima all’ultima scena, ma devo dirvi che l’ansia è stata la mia principale emozione durante l’intera visione: vi giuro che alcune scene le ho viste in apnea, senza nemmeno accorgermi. Non è un film distopico, è un thriller in certi punti! o.O
Così come per i tre precedenti film, non ci sono grandi differenze con il libro, il tutto è reso molto fedelmente, e il merito qui non va solo al regista, agli sceneggiatori, produttori, ecc., ma anche al cast davvero eccezionale. Anche i dialoghi tra i personaggi sono stati praticamente letti dal libro, e per un lettore e un fan della trilogia queste sono cose assolutamente fondamentali. Per farvi un esempio, vi riporto dal libro una delle scene iniziali del film, quando Katniss e Gale parlano di Peeta:
«Ho visto Peeta, ieri. Attraverso il vetro».
«Come la vedi?» chiedo.
«Da egoista» risponde Gale.
«Cioè non hai più bisogno di essere geloso di lui?». Le mie dita danno uno strattone e una nuvola di penne ricade fluttuando intorno a noi.
«No. Proprio il contrario». Gale mi toglie una piuma dai capelli. «Pensavo che… non potrò mai competere con questa situazione, per quanto io possa soffrire». Fa ruotare la piuma tra il pollice e l’indice. «Non ho alcuna possibilità, se lui non migliora, perché tu non sarai mai capace di lasciarlo. Avrai sempre la sensazione che stare con me sia sbagliato».
[…]
«Baciami ancora». Sconcertata, impassibile, resto ferma, mentre lui si piega e per un istante preme le sue labbra sulle mie. Mi studia il viso con attenzione. «Cosa succede nella tua testa?»
«Non lo so» gli rispondo in un sussurro.
«Allora è come baciare un’ubriaca. Non conta» dice, con un fiacco tentativo di risata.
Se avete visto il film, capirete che le parole sono praticamente le stesse. Ma passiamo ai personaggi.
Jennifer Lawrence è stata, come sempre, una perfetta Katniss Everdeen, in grado di rappresentarne tutte le sfumature: la sua determinazione, la sua volontà di vendetta contro Snow, la sua insofferenza nei confronti della Coin, il suo ruolo da Ghiandaia Imitatrice. Ma Katniss non è solo una guerriera, una ribelle, è anche altro: è amore, fragilità, amicizia, e Jennifer è stata eccezionale.
Josh Hutcherson, anche lui non poteva essere un Peeta migliore. Le scene in cui impazzisce a causa del depistaggio effettuato con il veleno sono molto intense, rende molto bene l’idea che Peeta non sia più lo stesso a causa della tortura di Capitol City, a causa del presidente Snow, che lo ha trasformato in un’arma contro Katniss. Mi è sempre piaciuto Josh nel ruolo di Peeta, e credo che in questo film abbia avuto comunque un ruolo molto più difficile rispetto ai precedenti.
A Liam Hemsworth è toccato un ruolo un po’ sfortunato per la storia, ma non si può dire che la sua interpretazione di Gale non sia stata eccezionale. Lui è la ribellione in persona, non ci sono altri modi per descriverlo. Nel libro emerge chiaramente che per lui la ribellione conta più di qualsiasi altra cosa e che è da portare avanti ad ogni costo, anche a discapito dei civili che possono andarci di mezzo e perdere la vita. “E’ la guerra, Katniss”: queste sono le sue parole. Insomma, il fuoco ardente della ribellione che brucia dentro di lui si percepisce anche nel film. Una nota particolare la merita il suo discorso notturno con Peeta, ovviamente riguardante Katniss: lo stesso fastidio che mi aveva dato nel libro mi ha dato anche nel film, provocandomi uno spontaneo “Gale, ma perché non muori?” Sì, lo so, sono cattiva, ma non lo sopporto 😀 E merita la fine che ha fatto!
Elizabeth Banks e Woody Harrelson nei ruoli di Effie e Haymitch come sempre fantastici, nulla da dire di più, anche perché il loro ruolo in quest’ultima parte è stato comunque minimo. E, scusate se è poco, ma il bacio alla fine lo aspettavamo tutti da tempo 😀
E’ il turno del mio Sam Claflin, che amo alla follia, nei panni di Finnick Odair. Non ci sono mezzi termini, passiamo dalla felicità del matrimonio alla eterna disperazione tristezza per la sua morte, che così come nel libro avviene molto rapidamente e gli altri sopravvissuti della squadra hanno ben poco tempo per piangerlo, sono costretti a pensare alla loro salvezza. Dopo il matrimonio, in cui Finnick e Annie si scambiano bellissime parole, lui si unisce all’unità di Katniss, con l’obiettivo di arrivare al cuore di Capitol City e rovesciare definitivamente il governo di Snow. Sam è stato geniale a rappresentare Finnick che entra a far parte di questa squadra: sembrava un ragazzino in gita scolastica, sorrisoni, spensieratezza. Prendere o lasciare, la va o la spacca, questo pensava Finnick. E non fatemi parlare ancora della sua morte perché piango di nuovo 🙁
Mi piace molto anche Mahershala Ali nel ruolo di Boggs, e la sua morte è anche stata molto commovente: lui si fidava di Katniss, e ha capito molte più cose di quanto gli altri dell’unità non abbiano capito riguardo la presidente Coin.
Veniamo ai due presidenti: la Coin e Snow. Quest’ultimo, interpretato da Donald Sutherland, è ormai un uomo al colmo della follia, dalle azioni disperate, sia perché sa che il suo governo non durerà ancora a lungo, sia perché sa di essere ormai vicino alla morte. Ottima interpretazione, soprattutto per quanto riguarda la follia nella scena del confronto finale tra Snow e Katniss, quando lui rivela che la bomba che ha ucciso Prim non era sua, ma della Coin.
Alma Coin è invece interpretata da Julianne Moore, anche in questo caso ottima scelta. Forse la differenza più grande che ho trovato tra il film e il libro riguarda però proprio questo personaggio: nel libro, infatti, emerge chiaramente la tensione, la rivalità tra lei e Katniss, mentre nel film questo emerge solo alla fine, quando è ormai chiaro che lei sarebbe una dittatrice spietata quanto Snow.
Infine, Prim. La piccola insopportabile e inutile dolce e cara Prim, interpretata da Willow Shields. Ok, scusate, non la sopporto e la trovo alquanto inutile ma sappiate che ho un cuore e ho pianto per la sua morte, perché mi sono messa nei panni di Katniss: tutto ciò che è successo, in fondo, è iniziato perché Katniss si è offerta volontaria al posto della sorella negli Hunger Games, e ora la vede morire davanti ai suoi occhi. Per colpa di Gale. No, non si affronta. Così come la scena di Katniss e Ranuncolo. Il mio povero cuoricino non ce la fa.
Fantastici anche tutti gli altri: Cressida (una fantastica Natalie Dormer!), Castor, Pollux, Plutarch (Philip Seymour Hoffman, deceduto l’anno scorso), Johanna (meravigliosa Jena Malone) e così via.
La scena finale, inoltre, è stata assolutamente perfetta: Katniss, Peeta e i loro figli. Perfetta, assolutamente.
Per concludere, voglio dire di nuovo grazie. Grazie alla Collins per questa storia, grazie a Francis Lawrence per aver creato dei film perfetti. E nonostante tutto sia ormai finito, sappiamo bene che in questi casi non c’è mai una fine: le storie che ci entrano nel cuore le porteremo con noi per sempre.
Avete visto il film? Cosa ne pensate?
Vi aspetto nei commenti! 🙂
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Così mi fai piangere di nuovo e già ci bastano le lacrime in sala!! 🙁 🙁
Bellissimo articolo, hai analizzato tutto con cura *_*
Sottolineiamo il nostro odio per Prim ahahahah però è vero la disperazione di Katniss fa piangere, specialmente nella scena con Ranuncolo!
Però penso sia stata una buona scelta far morire la sorella alla fine, la stessa sorella per cui tutta la storia è iniziata. è come un voler far capire che era proprio destino! :O
Sì, è stata una buona scelta, anche se per noi Prim poteva anche partecipare agli Hunger Games e morire 😀
Mi sa che comunque non smetteremo mai di piangere per questo film, nemmeno quando lo guarderemo per la milionesima volta 😉