Giornata della Memoria – 27 gennaio 2017

Volevano ad ogni costo uccidere l’ultimo ebreo sul pianeta. Oggi ci si potrebbe chiedere: perché la memoria, perché ricordare, perché infliggere un dolore tale? In fondo per i morti è tardi ma per i vivi no. Se non si può annullare il tormento, si può invece sperare, riflettere, prendere coscienza.

(Eli Wiesel)

L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.

(Primo Levi)

La Giornata della Memoria si celebra ogni anno il 27 gennaio per ricordare le vittime della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale. Milioni di uomini, donne, bambini, anziani hanno sono stati perseguitati e hanno perso la vita a causa di credenze errate e leggi razziali, ma soprattutto a causa della crudeltà, della cattiveria di altri uomini.

Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo.

(Anna Frank)

La data è stata scelta simbolicamente: il 27 gennaio 1945 il campo di sterminio di Auschwitz, uno dei più terribili campi di concentramento, fu liberato dall’Armata Rossa. Qui fu trovata una pietra su cui un prigioniero, con un chiodo, aveva scritto: “Chi mai saprà quello che mi è capitato qui?”

Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?

(Primo Levi)

Episodi della storia come questi, agghiaccianti e terribili, ci fanno capire che ricordare è importante, mantenere vivo il ricordo nella memoria delle persone è fondamentale per non ripetere gli stessi errori commessi in passato.

Tanto grande è il rischio di dimenticare, che occorrerebbe un anniversario di Auschwitz al giorno!

(Elisa Springer)

Molti sono gli autori e i libri che hanno tenuto vivo il ricordo, raccontando le loro stesse esperienze di morte, perché di questo si tratta. Io vi lascio con una poesia di Paul Celan, Todesfuge, cioè Fuga di morte, che ricorda proprio gli orrori dei campi di concentramento e di sterminio.

Nero latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo di notte
beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza
Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Lui grida vangate più a fondo il terreno e voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza
Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno e al mattino ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith lui gioca con i serpenti
Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti
Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco
ti beviamo la sera e la mattina e beviamo e beviamo
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco
i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

PER NON DIMENTICARE – 27 GENNAIO

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