Recensione – “Il mio splendido migliore amico”, A.G. Howard

Il mio splendido migliore amico, A.G. Howard

Trama:

Alyssa Gardner riesce a sentire i sussurri dei fiori e degli insetti. Peccato che per lo stesso dono sua madre sia finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora, almeno fin quando riuscirà a ignorare quei sussurri. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, però, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere e per salvare sua madre da un crudele destino che non merita, Alyssa dovrà rimediare ai guai provocati da Alice e superare una serie di prove: prosciugare un oceano di lacrime, risvegliare i partecipanti a un tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?

Anno di pubblicazione: 2013 (2015 in Italia)

Genere: Fantasy

Casa editrice: Newton Compton

Serie: Splintered #1

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Recensione:

Ho appena finito questo libro e le emozioni che mi ha lasciato sono ancora tantissime, e so che questa si aggiunge alle storie che porterò sempre nel cuore.

Se pensate al Paese delle Meraviglie di Alice, scordatevelo: questo è molto diverso, eppure i riferimenti sono tantissimi. Infatti, una delle cose che più mi ha stupito per tutta la lettura, è stato il modo in cui l’autrice è riuscita ad essere contemporaneamente fedele al classico di Lewis Carroll, ma anche molto originale, reinterpretando la favola di Alice in una maniera tutta sua. Spesso l’atmosfera è un po’ inquietante, anche perché Alyssa, la protagonista di questa storia, non sa mai cosa aspettarsi da questo mondo magico, in cui tutto sembra non avere regole e le leggi fisiche sembrano annullate: ma, in fondo, anche per Alice era così, nella favola che noi tutti conosciamo.

Alyssa vuole spezzare la maledizione che affligge la sua famiglia da quasi un secolo, cioè da quando la piccola Alice entrò nella tana del coniglio: le sue antenate, da allora, non sono più state le stesse. Anche sua madre si trova chiusa in un manicomio ormai da anni, e lei stessa si ritrova spesso a chiedersi se farà la stessa fine. Ma dopo una visita alla madre, al manicomio, che prende pieghe spiacevoli, Alyssa decide di prendere in mano la situazione, di far fronte al suo destino.

La narrazione della storia è molto scorrevole, nonostante alcuni in alcuni punti si complichi notevolmente, ma ciò non disturba affatto la lettura: l’enigma regna sovrano nel Paese delle Meraviglie, abitato dai Netherling, creature a prima vista inquietanti. Ci sono molte cose che sembrano non avere assolutamente senso, ma acquistano un senso proprio perché non ce l’hanno. Lo stile dell’autrice è coinvolgente, al punto da non riuscire più a staccarsi dalla storia: la curiosità di sapere cosa succederà, quale sarà la prossima avventura, il prossimo ostacolo da superare, è sempre più grande man mano che si procede con la lettura.

Oltre all’ambientazione fantastica sotto tutti i punti di vista (e anche inquietante, come dicevo prima 😀 ), i personaggi sono fondamentali in questa storia. Alyssa si trova al centro di un triangolo, due ragazzi completamente diversi cercano di attirare la sua attenzione: Jeb, il suo migliore amico, e Morpheus, la sua guida all’interno del Paese delle Meraviglie. Jeb è un ragazzo molto dolce e protettivo nei confronti di Alyssa, che da sempre è innamorata di lui; Morpheus è una creatura del Paese delle Meraviglie, e Alyssa ne è evidentemente affascinata, anche se fa di tutto per non ammetterlo. Se Jeb è dolce, Morpheus è sfacciato, ambiguo, misterioso e imprevedibile, ma proprio questo lo rende irresistibile. Insomma, avete capito per chi faccio il tifo io 😛

Un’ultima cosa: non lasciatevi ingannare dal titolo, che non c’entra assolutamente nulla con la storia! Il titolo originale è Splintered, che ne racchiude la vera essenza!

Consiglio questo libro agli amanti del classico di Carroll, aperti a nuove interpretazioni dell’opera, ovviamente, ma anche agli amanti del fantasy e dei triangoli amorosi, questo vi darà del filo da torcere, ve lo assicuro!

Ringrazio l’amica che mi ha consigliato Il mio splendido migliore amico: adesso che l’ho letto so che aveva ragione, è meraviglioso! Be’, dopotutto è il Paese delle Meraviglie! ♥

Comments

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2 Risposte a “Recensione – “Il mio splendido migliore amico”, A.G. Howard”

  1. Bellissima recensione *__* hai racchiuso tutto quello che penso che anche io su questo romanzo!
    è così bello, meriterebbe di essere molto più famoso! 😀
    E adesso godiamoci la lettura del secondo! *__* <3

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