Recensione – “La corte di ali e rovina”, Sarah J. Maas

La corte di ali e rovina, Sarah J. Maas

Trama:

Feyre è determinata a raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern che minacciano di mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è separata dall’uomo che ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera. Ma per poter portare a termine il suo piano, dovrà tessere una fitta trama di inganni e tenere a bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene, infatti, che un solo passo falso potrebbe condurre non soltanto alla sua rovina ma a quella di tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re di Hybern non si fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la guerra si avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei posti più inaspettati.

Anno di pubblicazione: 2017 (2019 in Italia)

Genere: Fantasy – Romance

Casa editrice: Mondadori

Serie: La corte di rose e spine #3 (A Court of Thorns and Roses)

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Recensione:

ATTENZIONE: SPOILER per chi non ha letto i volumi precedenti (qui le recensioni)

Perché è già finito? Perché? Sono disperata. Portatemi a Velaris!
Sì, lo so che ci sono altri libri che mi riporteranno a Prythian, e dagli spoiler che non ho potuto evitare (mi maledico da sola) so che mi piaceranno ugualmente. Ma questa trilogia è in qualche modo finita e mi sento vuota, perché ho amato tanto, troppo questa storia e vorrei davvero poter lanciare un Oblivion su di me per poterla rileggere come se fosse la prima volta.

Il finale del libro precedente, La corte di nebbia e furia, è stato decisamente esplosivo: dopo il tradimento di Tamlin e dopo aver visto le sue due sorelle, Elain e Nesta, venire trasformate in Fae Maggiori dal re di Hybern grazie alla potente magia del Calderone, Feyre cerca vendetta. Proprio per questo motivo Feyre, diventata in gran segreto la Signora Suprema della Corte della Notte, finge di rompere il suo legame con Rhysand e torna con Tamlin alla Corte di Primavera per cercare di raccogliere il più informazioni possibili e, intanto, vendicarsi dell’uomo che solo un anno prima aveva imparato ad amare e che ora odia profondamente. Perché tutto vada a buon fine e lei riesca a portare alla Corte della Notte quante più informazioni possibili utili a combattere l’imminente guerra contro Hybern, Feyre dovrà fare appello a tutta la sua astuzia e sangue freddo e rimandare la vendetta ad un secondo momento. Soprattutto quando alla Corte di Primavera arriva proprio una delegazione di Hybern, ora alleato di Tamlin.

La storia ha un sapore apocalittico: il libro è pervaso da una sensazione di attesa, quella della guerra che, ormai è certo, sta per scoppiare. La cosa più importante per Feyre e Rhysand, arrivati a questo punto, è capire chi combatterà al loro fianco e chi invece è il loro nemico.

In questo libro abbiamo la possibilità di conoscere le Corti e i Signori Supremi che ancora non avevamo visto; tra gli altri, quello che sicuramente mi ha colpito di più e per diversi motivi è Helion della Corte del Giorno. Si tratta di un personaggio interessante, che ha diverse sfaccettature, uno di quei personaggi di cui non puoi mai essere certo di poterti fidare o no. Tra i nuovi personaggi che vediamo in questo libro, inoltre, ci sono anche Nesta ed Elain, le sorelle di Feyre, che in realtà abbiamo già conosciuto, ma che qui iniziamo a vedere sotto una luce diversa, in quanto ora sono entrambe Fae Maggiori.

Ci sono poi quelli che sono diventati ormai anche i miei amici: Mor, Cassian, Azriel (date una gioia a quest’uomo, per favore!), Amren. Man mano che si procede con la storia, li conosciamo un po’ più a fondo, ognuno con i suoi difetti e i suoi pregi. Ma il migliore resta sempre lui, il Signore Supremo per eccellenza, Rhysand: lui che sa essere autoritario e amichevole allo stesso tempo, terribilmente malizioso (vabbè, ci piace soprattutto per questo) ma anche dolce, protettivo e sempre pronto a sacrificarsi e a dare tutto, davvero tutto, per le persone che ama. Infine, qui vediamo Feyre in veste di Signora Suprema, un ruolo che mostra anche un lato più spietato di Feyre, che emerge quando viene minacciato tutto ciò che le è caro. Feyre cara, quante cose sono cambiate da quando hai scoccato quella freccia!

Nonostante il mio libro preferito di questa trilogia resti il secondo, La corte di ali è rovina è la conclusione di un viaggio meraviglioso, all’inizio del quale Prythian sembrava un luogo terrificante popolato da creature malvagie; Prythian è ora uno dei luoghi che considero casa; Velaris lo è. Un fantasy ben costruito, a mio parere, che ha saputo conquistarmi in tutto e per tutto, nonostante nei tre libri in alcuni brevi tratti la storia mi sia sembrata un po’ confusionaria, ma tutto ciò passa in secondo piano davanti all’amicizia, all’amore, alla rovente passione, alla determinazione, alla convinzione di combattere per le cose in cui crediamo e a cui teniamo.

Se amate il genere, vi consiglio questo libro e in generale la trilogia, sperando che possiate affezionarvi anche voi come ho fatto io a questo mondo speciale.

Grazie Sarah J. Maas, non vedo l’ora di ritrovare i miei amici esattamente dove so che li ritroverò: a Velaris.

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