Recensione – “La corte di rose e spine”, Sarah J. Maas

La corte di rose e spine, Sarah J. Maas

Trama:

“Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell’istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l’arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.”
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L’animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge “ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita”. Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l’allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.
Quando poi un’ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo…

Anno di pubblicazione: 2015 (2019 in Italia)

Genere: Fantasy – Romance

Casa editrice: Mondadori

Serie: La corte di rose e spine #1 (A Court of Thorns and Roses)

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Recensione:

La corte di rose e spine è uno di quei libri che conoscevo da un po’, ma che non mi ero mai convinta a leggere. Sapevo che si trattava di una storia che in qualche modo ricorda La Bella e la Bestia, la mia fiaba preferita, ma neanche questo mi spingeva a leggerlo. Come sempre, quando si tratta del fantasy, sono molto cauta e scettica, perché personalmente trovo davvero difficile trovare una storia che non sia banale, qualcosa di ben costruito. Il fantasy è spesso sottovalutato, viene classificato come “quello delle storie magiche per bambini”, ma non è assolutamente così: anzi, io credo che il fantasy sia uno dei generi letterari più complessi, perché creare e immaginare un mondo dal nulla e saperlo descrivere fin nei minimi dettagli, dando l’impressione al lettore che sia tutto vero, è estremamente complicato.

Quindi perché mi sono decisa a leggere questo libro? La mia curiosità non ha più saputo resistere. Ultimamente sentivo parlare di ACOTAR (A Court of Thorns and Roses, titolo del primo libro della serie) ovunque sui social, sentivo parlare di Feyre e di tanti altri personaggi di cui non sapevo nulla, e ovviamente dovevo capire. Capire se tutto questo parlarne ne vale la pena. E ne è valsa la pena?

Feyre ha 19 anni, ma ne aveva molti di meno quando ha dovuto iniziare a prendersi cura di suo padre e delle sue due sorelle; diventati improvvisamente poveri, costretti a vivere in un piccolo cottage al limitare del bosco, Feyre ogni giorno si alza presto e va a caccia per procurarsi il cibo per sé e la sua famiglia, che altrimenti non avrebbe di che vivere. Una mattina Feyre torna dalla caccia particolarmente soddisfatta, dopo aver ucciso una cerva e un enorme, spaventoso lupo; ciò che Feyre ancora non sa è che l’animale che lei ha ucciso non era un lupo, ma un Fae, un essere fatato appartenente al regno di Prythian. Per scontare la sua pena e mantenere fede al Trattato stipulato tra gli umani e i Fae molti anni prima, Feyre sarà costretta a trasferirsi per sempre a Prythian, un regno sul quale conosce le leggende che si sono tramandate tra gli umani e che raccontano di un mondo popolato da creature malvagie, terrificanti, che odiano e uccidono gli umani. Una volta arrivata a Prythian, terrorizzata, Feyre scopre che il Fae con il quale dovrà vivere, Tamlin, non è proprio una bestia. O meglio, può trasformarsi in un lupo, ma il suo aspetto “normale” è quello di un ragazzo. Feyre scoprirà anche che a Prythian è libera di vivere come vuole, a condizione che non torni a casa.

A poco a poco, Feyre si abitua alla sua nuova vita e a Tamlin e Lucien, i due Fae con i quali la ragazza dovrà vivere. Tra Feyre e Tamlin si crea un legame che va oltre le loro distanze, le loro differenze, i loro mondi; un legame passionale, viscerale. Ma nonostante a poco a poco la situazione migliori e Feyre non si sentirà più così spaesata, scoprirà anche che tra i boschi del regno di Prythian si nascondono creature orribili e inquietanti; una grave minaccia, un’ombra oscura incombe sul regno, e proprio Feyre sarà costretta a compiere delle scelte tanto importanti quanto pericolose, che potrebbero cambiare non solo il
suo destino, ma anche quello dell’intera Prythian.

La corte di rose e spine è un libro fantasy, che ha però caratteristiche classiche e moderne allo stesso tempo. La storia è molto avvincente e si legge molto velocemente. Mi è piaciuto molto il fatto di aver trovato, durante la lettura, elementi tipicamente presenti nel fantasy che da sempre conosciamo, ed elementi invece più moderni, che riguardano in particolare le vicende dei personaggi: si tratta di un fantasy young adult, in cui sono presenti anche alcune scene spicy, che personalmente ho molto apprezzato (ciao Tamlin, sto parlando di te ovviamente).

Dire che Feyre, la protagonista, è forte, indipendente e determinata è un eufemismo. Feyre è abituata sin da piccola a badare alla sua famiglia, che senza di lei non saprebbe cosa fare; non è abituata a starsene con le mani in mano e i primi tempi a Prythian per lei sono molto difficili. Coraggiosa e fiera, Feyre affronta il suo destino con assoluta determinazione, pronta a sacrificare tutto per le persone che ama. Tamlin e Lucien sono i due personaggi che tramite i quali conosciamo il mondo dei Fae. Tamlin è serio, razionale, di poche parole, tanto protettivo quanto letale; Lucien, d’altra parte, è invece più impulsivo, gli piace scherzare, ma è altrettanto coraggioso e leale. Il mondo dei Fae è tutto da scoprire, con personaggi, tradizioni e ambientazioni davvero fantastiche. E a proposito di altri personaggi Fae, c’è Rhysand. Che dire di Rhys… mi vengono in mente tante cose, ma chiedo: qualcuno riesce ad odiarlo? Perché nonostante tutto, io non riesco! Anzi… spero di rivederlo!

Ritornando quindi alla domanda iniziale: ne è valsa la pena? Assolutamente sì! Non posso che consigliarvi di leggere La corte di rose e spine, se amate questo genere di fantasy young adult, con un po’ di spicy che non dà fastidio nella storia, ma anzi la arricchisce. E adesso vado a leggere il secondo volume della saga!

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