Recensione – “La culla vuota”, Mary Higgins Clark

La culla vuota, Mary Higgins Clark

Trama:

Vittima di un incidente stradale, il procuratore distrettuale Katie DeMaio viene ricoverata al Westlake Hospital, dove lavora il celebre ginecologo Edgar Highley, già candidato al Nobel. Quella notte, in ospedale, a Katie sembra di vedere qualcuno che carica il cadavere di una donna su una macchina. E’ solo l’effetto dei sedativi? La scena le torna in mente qualche giorno dopo quando, nel suo ufficio, si trova alle prese con un dubbio caso di suicidio. Il medico legale Richard Carroll scopre un filo rosso che lega quella morte alle “cure sperimentali” praticate dal dottor Highley alle donne sterili. Ma è troppo tardi: Katie è già tornata nella sala operatoria di Westlake per sottoporsi a un invervento di routine. Sarà lei la prossima vittima di Highley?

Anno di pubblicazione: 1980

Genere: Thriller

Casa editrice: Mondadori

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Recensione:

La culla vuota è il mio primo libro di Mary Higgins Clark, che ho avuto grazie ad uno scambio su Acciobooks (per chi non lo conoscesse, un sito di scambio libri!).

Ho trovato la storia molto avvincente, per quanto particolare: non mi era mai capitato di leggere un libro crime/thriller in cui l’identità dell’assassino è ben nota fin dall’inizio! Inizialmente, infatti, ho avuto qualche dubbio: come può la storia risultare convincente e coinvolgere il lettore quando si sa già benissimo chi è il colpevole? La risposta a questa domanda l’ho trovata durante la lettura, quando non riuscivo a smettere di leggere e volevo assolutamente che i protagonisti scoprissero tutto.

La storia di svolge a New York: Katie, giovane procuratore distrettuale, viene ricoverata nell’ospedale di Westlake per una notte a causa di un incidente. A causa del suo passato, Katie odia gli ospedali e l’idea di trascorrervi una notte la turba decisamente. Quando a notte fonda si affaccia alla finestra e vede un uomo che carica il cadavere di una donna nel bagagliaio di un auto, quindi, Katie pensa sia un incubo dovuto alla sua paura degli ospedali e ai sedativi che le hanno somministrato. Se non fosse che, qualche giorno dopo, una volta rientrata al lavoro, Katie si ritrova a lavorare proprio sul caso di quella donna: l’ipotesi è che la donna si sia suicidata a casa sua. Ma allora perché Katie ha visto qualcuno che caricava proprio quella donna in in auto? Lo ha visto davvero, o lo ha solo immaginato?

Seguire le indagini conoscendo già l’assassino è sicuramente un punto di vista particolare e diverso rispetto ai thriller che ho sempre letto. Come dicevo prima, non solo in questo libro abbiamo la possibilità di seguire la prospettiva dell’assassino, ma lo conosciamo fin dall’inizio: il professor Highley, rinomato medico e ginecologo presso l’ospedale di Westlake. Una mente scientifica ma decisamente spietata, fredda, calcolatrice; le sue idee sono completamente folli, soprattutto se si pensa al fatto che si occupa di donne incinte e bambini.

Ad aiutare Katie nelle indagini c’è soprattutto Richard, il medico legale. Katie e Richard mi sono piaciuti molto entrambi: se Katie si è ritrovata coinvolta in prima persona in questo caso, Richard è stato quello che è riuscito a considerare i dettagli in maniera più lucida, ma non è meno coinvolto di Katie, a causa dei sentimenti che prova proprio nei confronti di quest’ultima. Katie, infatti, è una paziente del dottor Highley, a causa di un piccolo problema genetico; lei ancora non lo sa, ma corre un grave pericolo… come andrà a finire?

Non posso quindi che consigliarvi La culla vuota, un thriller particolare e avvincente, che riuscirà a stupirvi e tenervi con il fiato sospeso fino alla fine nonostante conosciate già l’assassino!

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