Trama:
Il Labirinto e i viscidi Dolenti sono ben poca cosa se paragonati alla lunga marcia che la malefica organizzazione denominata C.A.T.T.I.V.O. ha pianificato per i pochi sopravvissuti che tiene prigionieri, i Radurai, attraverso la Zona Bruciata. La squallida landa inaridita da un sole accecante è sferzata da tempeste di fulmini, e popolata da esseri umani che l’Eruzione, il temibile morbo che rende folli, ha ridotto a zombi assetati di sangue. Nelle due settimane in cui dovranno percorrere i centocinquanta chilometri che li separano dal porto sicuro, la loro meta, tra cunicoli sotterranei infestati da sfere metalliche affamate di teste umane e creature senza volto dagli artigli letali, i Radurai dovranno dar prova del loro coraggio e dar voce al loro istinto di sopravvivenza. In questo scenario di desolazione, superando le insidie di città fatiscenti e foreste rase al suolo, il viaggio verso il luogo misterioso in cui potranno ottenere la cura che salverà loro stessi e il mondo diventerà per Thomas, Brenda, Minho e gli altri un percorso di scoperta del proprio mondo interiore, del limite oltre il quale è possibile spingere le proprie paure.
Anno di pubblicazione: 2010 (2012 in Italia)
Genere: Distopico
Casa editrice: Fanucci
Serie: The Maze Runner #2
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Recensione:
ATTENZIONE: la recensione potrebbe contenere spoiler del primo volume, di cui potete trovare la recensione qui.
Come nel caso del primo libro della trilogia, ho visto prima il film e poi ho letto il libro, ma a parte qualche scena, sono completamente, ma davvero completamente diversi, quindi non mi sono anticipata o rovinata nulla che riguardasse la storia.
Il libro mi è piaciuto molto, e il fatto che la storia diventi sempre più misteriosa e inquietante mi piace ancora di più. Come ho già detto più volte, si tratta di una storia in cui davvero niente è come sembra davvero, tutto potrebbe capovolgersi in un attimo, e fidarsi di chi si ha accanto è molto difficile.
Dopo essere riusciti a fuggire dal Labirinto, i ragazzi pensano di essere finalmente al sicuro, ma ancora non sanno cosa dovranno affrontare, quali prove difficili li aspettano e perché. Nuove scoperte di cui ancora non capiscono il senso li aspettano, e non avere i loro ricordi di certo non li aiuta e li confonde sempre di più. Qual è il loro ruolo? Cos’è davvero la C.A.T.T.I.V.O.? Perché li tiene prigionieri? Cos’è l’Eruzione? Chi sono gli Spaccati? Cos’è successo alla Terra?
Il motivo di ciò che stanno passando verrà (in parte) rivelato ai ragazzi solo qualche giorno dopo la fuga del Labirinto, quando verranno messi al corrente che ora inizierà per loro una nuova fuga, lunga centocinquanta chilometri, che dovranno percorrere in sole due settimane. Saranno due settimane durissime, in cui i ragazzi dovranno sopravvivere contando solo sulle loro stesse forze.
Come nel primo libro, anche qui i misteri sono molti, e alcuni verranno risolti solo alla fine del libro: seguire la logica non è sempre così facile, la sottile soglia tra finzione e realtà è sempre in bilico.
Per quanto riguarda i personaggi, Thomas rimane il ragazzo sincero, leale e altruista che era ne Il labirinto, ma anche un po’ meno tonto e sempre più determinato e forte, grazie anche all’aiuto dei suoi due migliori amici, gli unici di cui sa di potersi fidare davvero: Minho e Newt. Di Newt conoscevamo già le abilità organizzative e la sua saggezza, che ora diventano ancora più evidenti; inoltre, se non ci fosse lui, in certe occasioni, a dare coraggio a tutto il gruppo, non sarebbe la stessa cosa. Minho, in qualità di leader, è uno spasso: non posso negare che ho riso parecchio delle sue battute, che arrivano spesso nei momenti meno opportuni, e non ci posso fare niente, lui rimane il mio personaggio preferito, anche se a volte è un po’ troppo impulsivo. Teresa è sempre più ambigua, e fino alla fine del libro non si riesce mai a capire davvero fino a che punto Thomas e gli altri possano fidarsi di lei. Ci sono poi due new entry principali: Jorge e Brenda. Jorge incute un po’ di terrore, mentre Brenda, che mi è piaciuta fin da subito, è una ragazza forte e sicura di sé, un po’ strana secondo Thomas, ma anche intrigante, sicuramente all’altezza di un confronto con Teresa: darà del filo da torcere a entrambi.
Non voglio svelare nient’altro de La fuga, ho cercato di dire il meno possibile anche per chi non ha ancora letto il primo libro.. Ma ve lo consiglio. Una lettura scorrevole e coinvolgente, e, ve lo ripeto, INQUIETANTE. Molto inquietante.