Recensione – “La via del male”, Robert Galbraith (J.K. Rowling)

La via del male, Robert Galbraith (J.K. Rowling)

Trama:

Quando un misterioso pacco viene consegnato a Robin Ellacott, la ragazza rimane inorridita nello scoprire che contiene la gamba amputata di una donna. L’investigatore privato Cormoran Strike, il suo capo, è meno sorpreso, ma non per questo meno preoccupato. Solo quattro persone che fanno parte del suo passato potrebbero esserne responsabili – e Strike sa che ciascuno di loro sarebbe capace di questa e altre indicibili brutalità. La polizia concentra le indagini su un sospettato, ma Strike è sempre più convinto che lui sia innocente: non rimane che prendere in mano il caso insieme a Robin e immergersi nei mondi oscuri e contorti degli altri tre indiziati. Ma nuovi, disumani delitti stanno per essere compiuti, e non rimane molto tempo…

Anno di pubblicazione: 2015 (2016 in Italia)

Genere: Giallo

Casa editrice: Salani

Serie: Cormoran Strike #3

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Recensione:

La via del male è il terzo volume della serie che ha per protagonisti l’investigatore privato Cormoran Strike e la sua segretaria Robin Ellacott, di cui l’autore è Robert Galbraith, la celebre J.K. Rowling sotto pseudonimo (cliccate qui per leggere le recensioni dei romanzi precedenti). Nonostante finora il mio preferito sia il secondo volume, Il baco da seta, mi è piaciuto molto anche questo. Ancora una volta, la storia non delude affatto: si tratta di una serie di delitti cruenti, e la risoluzione del mistero riguardo l’identità dell’assassino non è assolutamente scontata o facile da capire.

L’inizio del libro ci porta già nel bel mezzo della storia, mettendo il lettore di fronte al mistero con cui Strike e Robin avranno a che fare questa volta: Robin riceve un pacco che contiene una gamba amputata, un’esperienza terribile che però non metterà freni alla sua voglia di continuare a lavorare nel campo dell’investigazione.

Ho apprezzato molto l’alternanza dei protagonisti nei vari capitoli, che si dividono tra Strike, Robin e il misterioso, psicopatico assassino. Proprio nei capitoli dedicati a quest’ultimo si sottolinea l’aspetto psicologico della vicenda: l’assassino è una persona dalla mentalità malata, disturbata, ossessionata dall’uccidere.

Il personaggio che più mi è piaciuto è Robin: è molto cresciuta rispetto a quando, ne Il richiamo del cuculo, aveva iniziato a lavorare per Strike, è sempre più determinata, intraprendente, combattiva e indipendente, oltre che bella e fiera. La sua intelligenza è fondamentale per la risoluzione di questo caso, come riconosce anche lo stesso Strike. Inoltre, in questo romanzo veniamo a conoscenza di maggiori dettagli sulle vite di Strike e Robin, confidenze che porteranno il loro rapporto a un nuovo livello.

Lo stile di scrittura è coinvolgente, anche grazie all’alternanza dei capitoli tra i vari protagonisti: la storia procede in modo chiaro e lineare, con numerosi dettagli e descrizioni che diventano essenziali per la vicenda. Interessanti sono anche le citazioni musicali all’inizio di ogni capitolo, che non sono affatto casuali, anzi in un certo senso anticipano ciò che succederà.

Unica nota forse un po’ stonata è il finale, che mi è sembrato troppo frettoloso rispetto ai romanzi precedenti, ma questo non lo rende meno chiaro o soddisfacente per la curiosità del lettore e la comprensione della storia.

La via del male è un bel romanzo avvincente che consiglio a tutti gli amanti del genere e della serie dedicata alle indagini di Cormoran Strike.

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