Recensione – “Quando l’amore nasce in libreria”, Veronica Henry

Quando l’amore nasce in libreria, Veronica Henry

Trama:

In uno stretto vicolo di un minuscolo paesino vicino a Oxford si nasconde un posto speciale. È una piccola libreria, tutta di legno. Gli scaffali arrivano fino al soffitto e pile di libri occupano ogni angolo disponibile. Il suo nome è Nightingale Books ed è proprio qui che Emilia è cresciuta. Fra le pagine di Madame Bovary e una prima edizione di Emma di Jane Austen, Emilia ha imparato che i libri possono anche curare l’anima. È proprio questo che suo padre ha fatto per tutta la sua vita e ora è compito di Emilia: aiutare i suoi clienti grazie ai libri. Thomasina, timida e introversa, ha scoperto la cucina e l’amore attraverso i romanzi di Proust e i libri del cuoco Anthony Bourdain; Sarah, la proprietaria dell’antica villa di Peasebrook Manor, trova il suo unico conforto tra le righe di Anna Karenina; Jackson riesce a comunicare con suo figlio solo grazie al Piccolo principe. Perché per ogni dolore, per ogni dubbio, per ogni momento difficile esiste il libro giusto. Un libro che ti può salvare. Un libro che può farti trovare l’amore. Ma adesso la libreria è in pericolo. I conti proprio non tornano, i creditori stanno diventando pressanti e un uomo d’affari senza scrupoli vorrebbe costruire al suo posto degli appartamenti di lusso. La tentazione di vendere è enorme, ma Emilia deve tenere fede alla promessa che ha fatto al padre, deve lottare per la Nightingale Books. Deve continuare ad aiutare gli altri attraverso le pagine dei libri. Grazie alle parole di Camus, Salinger, Burgess e Kerouac, forse Emilia riuscirà a trovare la chiave per risolvere i suoi problemi. Manca solo quella per aprire il suo cuore.

Anno di pubblicazione: 2016 (2017 in Italia)

Genere: Narrativa

Casa editrice: Garzanti (grazie per la copia)

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Recensione:

Dalla trama, questo libro sembrava davvero promettente: una libreria, la passione per la lettura, un piccolo paesino e una storia d’amore, tutti gli ingredienti giusti per una bellissima storia. In effetti il libro non mi ha del tutto delusa e alla fine mi è piaciuto, nonostante ci siano anche lati negativi.

Ma partiamo dalle cose che ho apprezzato. Peasebrook è una piccola cittadina in cui tutti si conoscono tra di loro, e adoro questo tipo di ambientazioni, in cui un negozio come una libreria acquista un ruolo davvero importante: un luogo d’incontro e di chiacchiere, non solo di scambio di opinioni riguardo ai libri e la lettura. Questo è quello che fa Julius nella sua libreria, la Nightingale Books: per lui è uno stile di vita, non una questione di affari. Ama leggere libri e ama venderli, consigliare il giusto libro alle persone giuste. Alla sua morte, sua figlia Emma prende il suo posto, cercando di salvare la libreria dal fallimento e di rinnovarla in modo che possa attirare più clienti.

Probabilmente quello che più mi è piaciuto di questo libro è proprio il messaggio che traspare. Nella storia ci sono diversi personaggi, nessuno è davvero protagonista assoluto, se non la libreria stessa e i libri in generale. La libreria, infatti, viene posta al centro delle vite di queste persone, in un certo senso, ne diventa il fulcro, qualcosa senza il quale la vita non sarebbe la stessa. E per il lettore questo è molto bello, perché si ritrova in questo messaggio: la lettura è fondamentale e può aiutare nella vita; esiste sempre un libro giusto per ogni momento nella vita di qualsiasi persona, basta saperlo cercare; un libro può cambiarti la vita, può salvarti.

Un difetto sono però proprio i diversi personaggi, a mio parere troppi. Anche se l’autrice riesce poi a trovare il modo di unirli tutti, il rischio di avere troppi personaggi è di non approfondirli tutti allo stesso modo. Alcuni, come ad esempio Jackson o Bea, rischiano di essere fraintesi e visti in maniera superficiale proprio per questo motivo. Inoltre, la lettura all’inizio risulta un po’ lenta e confusionaria proprio per la presenza di numerosi personaggi, mentre poi diventa via via più scorrevole e facile seguirli tutti. Ho letto con piacere la storia di Julius, il padre di Emma, così come quelle di Alice e Dillon: soprattutto quest’ultimo mi è piaciuto molto, anzi, probabilmente è il mio preferito di tutta la storia.

Una nota di merito per il finale, che ho trovato davvero molto carino!

Concludo quindi consigliandovi Quando l’amore nasce in libreria e un viaggio a Peasebrook e alla Nightingale Books!

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