Recensione – “L’uomo che inseguiva i desideri”, Phaedra Patrick

L’uomo che inseguiva i desideri, Phaedra Patrick

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Trama: 

Da un anno, ogni mattina, Arthur Pepper si sveglia alle sette e compie con esattezza gli stessi gesti. Si veste seguendo un ordine preciso, mangia una fetta di pane tostato, poi alle otto e mezzo si mette a sistemare il giardino. Questo è l’unico modo per superare il dolore per la perdita dell’amata moglie, Miriam, dopo tutta una vita passata insieme. Solo così gli sembra di poter fingere che lei sia ancora con lui. Ma il giorno del primo anniversario della sua scomparsa, Arthur prende coraggio e decide di riordinare gli oggetti di Miriam. Nascosta tra gli stivali, vede improvvisamente una scatolina. Dentro c’è un braccialetto con dei ciondoli: sono a forma di tigre, fiore, elefante, libro e altri piccoli oggetti. L’uomo sulle prime è perplesso; la moglie non indossava gioielli. Ma poi guarda con attenzione e si accorge che su un ciondolo è inciso un numero di telefono, che Arthur non può fare a meno di chiamare subito. È l’inizio della ricerca e delle sorprese. Seguendo i ciondoli Arthur compie un viaggio che lo porta su un’assolata spiaggia di Goa che ha visto la donna giocare con un bambino indiano, a Londra da un famoso scrittore, in un’accademia d’arte dove è custodito un ritratto di Miriam da giovane, a Parigi in una raffinata boutique, in un castello della campagna inglese dove incontra una tigre, e in tanti altri luoghi che non aveva mai visitato. Un viaggio che gli fa scoprire una Miriam sconosciuta, ma che ha ancora tanto da insegnargli. E gli ricorda che l’amore è sorprendersi ogni giorno, per tutta la vita e anche oltre.

Anno di pubblicazione: 2016

Genere: Romanzo, Narrativa

Casa editrice: Garzanti (grazie per la copia)

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Recensione:

Questo romanzo ha catturato la mia attenzione grazie alla trama, che mi è sembrata subito molto interessante e un po’ avventurosa. Il merito, però, è anche della meravigliosa copertina della quale mi sono assolutamente innamorata! Ora, alla fine, posso dire che è stata una lettura davvero piacevole e anche commovente, una storia di amore e di segreti: spesso questi due elementi creano problemi se messi insieme, ma questo romanzo insegna che, se c’è fiducia, non è sempre così.

Arthur è un uomo di sessantanove anni che ha perso la moglie Miriam da un anno, dopo aver passato con lei quarant’anni di amore: sono stati molto felici insieme e hanno avuto due figli, Dan e Lucy. Dopo la morte della moglie, però, Arthur si sente perso, e trova conforto solo nella sua solitudine e nella sua routine precisa di tutti i giorni. Nulla sembra avere più senso nella sua vita senza Miriam. Però, nell’anno del primo anniversario dalla sua morte, decide di riordinare le cose di Miriam e trova un braccialetto che in realtà lui non le ha mai visto indossare: ancora non lo sa, ma questo cambierà la sua vita per sempre. Il braccialetto ha diversi ciondoli: un elefante, un fiore, un libro, una tavolozza, una tigre, un ditale, un cuore e un anello. Per Arthur comincia un viaggio che lo porterà alla scoperta di nuovi dettagli della vita di Miriam, del suo passato, vicende che lei non gli ha mai raccontato. Ogni ciondolo, infatti, racchiude una storia importante, che lo porterà a dubitare della donna con cui ha vissuto per tanti anni.

Inizialmente ho trovato la storia un po’ lenta, ma con il procedere della lettura il libro mi ha conquistata. Questo forse perché all’inizio Arthur non è un uomo dinamico, dalla vita interessante, o simpatico: a causa del dolore per la perdita della moglie si è rinchiuso in sé stesso e allontanato da tutti, compresi i suoi figli, diventando scontroso e pigro. Ma questo viaggio, fisico e mentale, lo cambierà profondamente, insegnandogli che non tutto è perduto e che l’amore che ha vissuto era reale, più di ogni altra cosa. Il suo cambiamento mi ha colpito ed emozionato molto: vedere che man mano Arthur si lascia andare e cerca di superare i suoi limiti è non solo commovente, ma anche molto interessante e a tratti divertente.

Il personaggio di Miriam, invece, mi è piaciuto anche di più. Una donna straordinaria, a detta di Arthur, ma non tutti sono perfetti, e lei ne è la dimostrazione. Miriam, però, mi ha anche insegnato che anche se nella vita si commettono errori, si può andare avanti e rimediare. Ci sono poi Nathan e Bernadette, i vicini di Arthur, rispettivamente figlio e madre: il loro è un rapporto difficile, tormentato, in cui il dialogo non è esattamente all’ordine del giorno, e proprio per questo mostrano come parlare sinceramente e non vergognarsi di se stessi sia importante nella vita di tutti i giorni. Mi sono piaciuti molto anche alcuni personaggi che Arthur incontra durante le sue ricerche, in particolare Mike, un ragazzo davvero dal cuore d’oro che farà di tutto per aiutare l’uomo, nonostante sia un perfetto sconosciuto.

Si tratta di un romanzo che ha molto da insegnare, e lo fa con un tono informale, come se fosse una chiacchierata, grazie allo stile scorrevole dell’autrice. Consiglio L’uomo che inseguiva i desideri a tutti coloro che cercano una lettura tranquilla e piacevole con cui riflettere sulla vita, sull’amore, sul destino, sui segreti, sull’amicizia, sulla fiducia.

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