Recensione – “Per lanciarsi dalle stelle”, Chiara Parenti

Per lanciarsi dalle stelle, Chiara Parenti

Trama:

Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi e vedrai che troverai la forza per farne altre. Sono queste le parole che Sole trova nella lettera che la sua migliore amica le ha scritto poco prima di ripartire per Parigi, subito dopo l’unico litigio della loro vita. Quel litigio di cui Sole si pentirà per sempre, perché non rivedrà mai più Stella, la persona più importante per lei. Sole non smette di guardare quel foglio perché, anche se ha solo venticinque anni, non c’è nulla di più difficile per lei che superare le proprie paure. Sa che, se le tiene strette a sé, non c’è nulla da rischiare: il lavoro sicuro per cui ha rinunciato al sogno di fare l’università; il primo bacio mai dato perché è meno pericoloso immaginarlo tra le pagine di un libro che viverlo realmente. Ma ora Sole non può più aspettare. Lo deve alla sua amica. Così per cento giorni affronta una paura alla volta: dal lanciarsi con il paracadute al salire sulle montagne russe; dall’attraversare un bosco sotto il cielo stellato al fare un viaggio da sola a Parigi. Giorno dopo giorno, scopre il piacere dell’imprevisto e dell’adrenalina che le fa battere il cuore. A sostenerla c’è Samanta, un’adolescente in lotta con il mondo che ha paura persino della sua immagine riflessa. Rivedendosi in lei, Sole prova a smuovere la sua insicurezza e a insegnarle ciò che ha appena imparato: è normale avere paura, quello che serve è solo un unico, singolo, magnifico istante senza di essa. Ma c’è un unico istante che Sole non è ancora pronta a vivere. L’istante in cui deve confessare la verità al ragazzo di cui è da sempre innamorata. Una prova più difficile di tutte le altre. Perché anche l’amore può vestirsi d’abitudine e confondere. E per amare davvero bisogna essere pronti a mettersi in gioco. Perché persino i sogni possono cambiare quando sono solo una favola.

Anno di pubblicazione: 2018

Genere: Romanzo

Casa editrice: Garzanti

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Recensione:

Per lanciarsi dalle stelle è il secondo romanzo di Chiara Parenti; dopo aver letto e adorato La voce nascosta delle pietre (qui la mia recensione), non potevo lasciarmi sfuggire questo, che ovviamente non mi ha affatto delusa e anzi, se possibile, mi è piaciuto ancor più del primo romanzo.

Sole è la protagonista di questa storia: una ragazza di venticinque anni che vive una vita tranquilla, abitudinaria, felice. O almeno, in apparenza felice: perché quando Stella, la sua migliore amica di sempre, le fa notare che lei non rischia mai e fa sempre le stesse cose a causa delle sue paure e insicurezze, tutte le certezze di Sole crollano in un secondo. Ancor di più quando Sole scopre che quel litigio con Stella è stata in realtà la loro ultima conversazione: non potrà più vederla né parlarle. Ma è ancora una volta la sua Stella ad aiutarla e ad indicarle la via: in una lettera, l’amica le propone una sfida che Sole non potrà non accettare, che la porterà faccia a faccia con le sue paure.

Sole inizia quindi una sfida con se stessa e decide, per cento giorni, di affrontare una paura al giorno; per Stella, ma soprattutto per se stessa. Un percorso non facile e pieno di ostacoli, in cui la paura sarà sempre sul punto di avere la meglio, ma Sole questa volta è decisa a non darsi per vinta: vuole vivere la vita e sentirla, vivere a colori, vivere delle emozioni che la vita ogni giorno è in grado di donarle. Perché quando scopre che lanciarsi dalle stelle è possibile e ti fa sentire viva, Sole non vuole più rinunciarci.

Una storia commovente, che fa riflettere, che aiuta il lettore a guardarsi dentro e a specchiarsi con le proprie, di paure. Sole diventa un punto di riferimento non solo al’interno della trama, ma per il lettore stesso: tutti abbiamo paura di qualcosa, ma non per questo dobbiamo rinunciare a vivere e a rincorrere i nostri sogni.

Ad accompagnare Sole nella sua impresa ci sono tanti personaggi che ho amato, ognuno a modo suo. Samanta è un’adolescente, una fase che, tutti sappiamo, è particolarmente difficile e altalenante; la sua amicizia con Sole, sincera e pura come quella tra una sorella maggiore e una minore, la aiuterà ad emergere e a ricordare che essere sempre se stessi è la soluzione vincente. Ci sono poi i due protagonisti maschili, Massimo e Samuele: entrambi importanti nella storia ed entrambi con la propria storia da raccontare. Il gladiatore, il primo, ed il sognatore, il secondo: Sole avrà bisogno di entrambi al suo fianco, ma solo uno potrà essere parte della sua realtà e del suo cuore. Nonostante alla fine abbia condiviso la scelta di Sole, devo dire che, come lei, fino a un certo punto sono stata in dubbio tra i due. Infine, Stella: di nome e di fatto, brillante e sempre presente, che non può che lasciare la sua scia ovunque vada.

Oltre ai temi, ci sono poi due aspetti del libro che mi sono particolarmente piaciuti. Il primo è l’ambientazione: la storia si svolge principalmente a Campomarino, in Molise. L’autrice gioca con l’idea comune che questa regione non esista, un po’ come Sole; ma una volta superati i pregiudizi, si scopre che questa è una terra meravigliosa, tutta da scoprire. Il secondo aspetto, invece, è l’arte, qui rappresentata dalla letteratura (Sole ha letto “giusto un paio di volte” Orgoglio e pregiudizio), dalla filosofia, dalla pittura, dalla musica. Molte sono le citazioni al riguardo, in particolare quelle a Il piccolo principe.

Per lanciarsi dalle stelle, come avrete capito, è una storia piena di vita: un vero inno al coraggio e alla vita stessa, che ognuno di noi merita e ha il diritto di vivere appieno, inseguendo i propri sogni. Una storia che si legge in modo anche troppo scorrevole, perché troppo bello: lo stile dell’autrice è accessibile a chiunque, perché parla al cuore delle persone.

Consiglio Per lanciarsi dalle stelle a tutti: perché tutti abbiamo paura di qualcosa, ma tutti possiamo lanciarci dalle stelle. Quello che ci serve è «solo un unico, magnifico istante senza» paura.

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