Recensione – “Prima regola: non innamorarsi”, Felicia Kingsley

Prima regola: non innamorarsi, Felicia Kingsley

Trama:

Silvye ha 27 anni, una madre asfissiante e sogna solo una vita normale, con un lavoro normale. Ma la verità è che la sua vita è tutto meno che normale perché… è una truffatrice. Sì, una truffatrice, figlia di una truffatrice che l’ha istruita alla perfezione nell’arte del furto e dell’inganno. Ci sono solo due cose che Silvye non deve fare: mangiare carboidrati e innamorarsi. A lei, le regole proprio non piacciono: ok vivere senza innamorarsi, ma non senza carboidrati! C’è invece una persona a cui le regole piacciono moltissimo: Nick Montecristo, affascinante ladro-gentiluomo e astuto genio dell’arte. È un abile stratega, impermeabile ai sentimenti, e non ha mai fallito un solo incarico. Nick E Silvye sono i prescelti da un ricco ed eccentrico collezionista, per mettere a segno un colpo sensazionale. Peccato che i due si detestino e abbiano qualche conto in sospeso da regolare. Lei è fuoco, lui è ghiaccio. Impensabile lavorare insieme, impossibile dire di no al colpo. Riusciranno Nick e Silvye a passare da rivali a complici, ed evitare che una fastidiosa quanto imprevista attrazione tra loro complichi le cose? Ma sì, in fondo sono due professionisti, basterà rispettare una sola regola…

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Romanzo

Casa editrice: Newton Compton editori

Per acquistare il libro su Amazon, CLICCA QUI.

 

Recensione:

Giuro che non volevo. Non volevo proprio, ma non ho resistito: ho divorato il libro praticamente in un giorno, e adesso mi ritrovo di nuovo senza Felicia Kinsgley e le sue bellissime storie! Il titolo del suo nuovo romanzo è Prima regola: non innamorarsi, ma a dispetto di tutto, io me ne sono innamorata, ovviamente.  La storia che vede protagonisti Nick e Silvye è diversa rispetto a quelle dei precedenti libri dell’autrice, anche perché proprio i protagonisti sono, per così dire, particolari.

Nick e Silvye, infatti, sono due professionisti della truffa e del furto; se lui fa del suo punto di forza la sua intelligenza e la sua smisurata cultura (in particolare è esperto di storia dell’arte, ma insomma, sembra non esserci argomento che lui non conosca), lei invece punta tutto sulla sua incredibile conoscenza delle lingue straniere e sulla sua femminilità. Nick è bello e affascinante, nell’aspetto e nei modi da gentiluomo, ma d’altra parte Silvye è bellissima quanto furba e pericolosa. Entrambi sono apprezzati e conosciuti per fama nel loro ambiente, l’uno conosciuto come “Il Chirurgo“, preciso e puntuale, l’altra come la “Gazza Ladra“, abile nell’arte del furto e dell’inganno (a proposito, voglio quel rossetto!).

Con questi presupposti, l’incontro tra i due non poteva essere certo amichevole e avvenire nelle circostanze migliori; così, quando un ricco collezionista li convoca per affidare un lavoro per cui Nick e Silvye dovranno collaborare e unire le proprie forze e le proprie competenze, l’atmosfera si riscalda subito, e non solo per i conti in sospeso tra di loro. Considerando la ricompensa alquanto ricca e invitante, però, nessuno dei due vuole rinunciare al lavoro, che finiscono per accettare. La collaborazione tra Nick e Silvye, non è così semplice: come dice la regola, “mai fidarsi di un ladro“, e loro ovviamente sono diffidenti l’uno dei confronti dell’altra. C’è però anche altro: l’attrazione tra i due è evidente, ma entrambi decidono di sfruttarla a proprio vantaggio per confondere l’altro. Decidono così di unire le proprie forze e portare a termine il compito loro affidato in modo professionale, tenendo conto soprattutto di una regola: non innamorarsi.

La storia è decisamente coinvolgente e appassionante, per diversi motivi. Primo, ovviamente i protagonisti. Come avrete capito, Nick e Silvye sono una “coppia” scoppiettante. Due caratteri forti, due persone che cercano sempre di apparire al meglio, invincibili, ma che in realtà hanno, come tutti noi, le proprie insicurezze e i propri difetti. Li ho trovati entrambi validi protagonisti e ho adorato il loro continuo scontrarsi, provocarsi (certo i temi con cui hanno a che fare non aiutano…) e battibeccarsi per cercare sempre di prevalere sull’altro e perseguire i propri obiettivi. Nessuno dei due è disposto a cedere o mostrarsi debole, anzi, vogliono tutti e due dare il meglio di sé e dimostrare le proprie capacità. Mi hanno divertita tantissimo, ma anche affascinata con le loro conoscenze.

Secondo, ma assolutamente non meno importante, la componente mystery del romanzo: A – D – O – R – O. Il lavoro a cui Nick e Silvye si ritrovano a collaborare diventa presto un vero e proprio mistero intricato, che affonda le sue radici nell’arte e nella storia. Seguire le loro indagini, mettendo insieme indizi e conoscenze, è stato davvero bellissimo e molto appassionante, perché da lettrice ho cercato insieme a loro di risolvere il mistero. Inoltre, i riferimenti artistici, letterari e storici mi sono piaciuti tantissimo, ma non voglio dire altro per non anticipare nulla e rovinarvi il piacere della lettura.

Non posso però non parlare delle meravigliose ambientazioni del romanzo, terzo aspetto del libro che mi ha appassionato e che è imprescindibilmente legato al mistero da svelare. Come l’autrice stessa ha specificato, si tratta di un romanzo itinerante: Nick e Silvye si ritroveranno a seguire le indagini in diverse città, e la principale è sicuramente Venezia, che diventa di per sé una protagonista del romanzo. Personalmente, amo Venezia, quindi scorrazzare tra i vicoli e navigare tra i canali della città in una storia come questa è stato bellissimo, in particolare per scoprire di vari punti della città che non conoscevo e che vorrei visitare o per rivisitare quelli in cui sono stata e guardarli con occhi nuovi. Nel cuore mi è rimasta però soprattutto la Biblioteca Marciana: una meraviglia! Nel libro, poi, ci sono molte altre ambientazioni bellissime; anche in questo caso non voglio anticipare nulla, ma quella a cui sono più legata è probabilmente l’ultima tappa del viaggio: una città che amo alla follia. Alcune scene del romanzo, anzi, si svolgono proprio in precisi punti della città che io stessa ho visitato e che trovo perfetti per la storia. E per concludere il discorso sulle ambientazioni, chi è disposto a un dine and dash alla Nick e Silvye per poter comprare il biglietto e salire su quel meraviglioso Orient Express con cui i due sono arrivati a Venezia? A parte il riferimento ad Agatha Christie, un viaggio su quel treno vale sicuramente i soldi del biglietto!

Prima regola: non innamorarsi è quindi un romanzo complesso, che Felicia Kingsley ha saputo ben costruire fin nei dettagli elaborati: infatti, tra le righe della storia è ben evidente il grande lavoro di ricerca che ha portato alla costruzione della trama, e non posso che apprezzarlo. Ci sono continue scoperte e rivelazioni che portano i protagonisti a rimettersi sempre in gioco, attraverso un percorso artistico, storico e letterario davvero speciale.

Non posso che consigliare Prima regola: non innamorarsi e mettervi in guardia dal titolo: voi per primi non potrete fare a meno di infrangere quella regola e innamorarvi di questa bellissima storia!

Comments

comments