Recensione – “Il suggeritore”, Donato Carrisi

Il suggeritore, Donato Carrisi

Trama: 

Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l’abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che li mette costantemente alla prova in un’indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l’arrivo di Mila Vasquez, un’investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l’altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo…

Anno di pubblicazione: 2009

Genere: Thriller

Casa editrice: Longanesi

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Recensione:

Leggo da poco questo genere, ma devo dire che tra i thriller letti finora, questo è sicuramente quello che mi è piaciuto di più, per diversi motivi, nonostante non sia assolutamente una lettura facile, soprattutto di notte.

Prima di tutto, la trama. La squadra di Goran Gavila, affiancata dall’esperta nel ritrovare persone scomparse Mila Vasquez, deve far fronte a una serie di delitti davvero inquietanti e soprattutto violenti: un serial killer che ha mutilato e ucciso delle bambine. La storia procede a colpi di scena, che sono totalmente inaspettati per il lettore e che cambiano continuamente le carte in tavola. Sono molte le scene intrise di ansia e terrore che vi faranno controllare se la vostra porta di casa è chiusa, così come i racconti dettagliati delle scene del crimine, che sono davvero crudeli e inquietanti, sconvolgenti. Ben presto la squadra si renderà conto che è in atto una sorta di sfida, che la mente che ha organizzato tutto questo non lascia nulla al caso e agisce con astuzia, freddezza e lucidità.

Un’altra cosa che mi ha colpito molto è lo stile dell’autore, in grado di descrivere le scene in modo preciso e dettagliato. Uno stile cinematografico, accentuato anche dal periodo in cui si svolge la storia, cioè un inverno abbondante di neve, e dai luoghi in cui si svolgono le varie vicende, ovvero luoghi che hanno le caratteristiche tipiche di queste storie di essere al contempo inquietanti e terribilmente affascinanti: probabilmente, il mio preferito è l’orfanotrofio abbandonato. Inoltre Carrisi sembra avere un talento naturale nella sua scrittura di creare suspence nei momenti giusti, tale per cui il lettore è portato a leggere avidamente ogni parola per scoprire cosa sta per succedere e cosa succederà in seguito.

Punto di forza del romanzo, però, sono sicuramente anche i personaggi. Il più interessante è Mila, la vera protagonista della storia. La sua apparente incapacità di provare empatia per le altre persone è il punto di forza del suo lavoro, cercare persone scomparse, soprattutto bambini: i motivi sono da ricercare nel suo oscuro passato. Nel corso del romanzo appare chiara la sua intraprendenza, indipendenza e soprattutto la sua forza. Non solo Mila, però, nasconde dei segreti: anzi, tutti sembrano avere i propri scheletri nell’armadio e risulta difficile fidarsi di chiunque, proprio a causa dei continui colpi di scena che non risparmiano nessuno. Anche Goran, criminologo, è un personaggio estremamente interessante: la sua conoscenza del mestiere è davvero molto vasta, e i suoi metodi di indagine mi hanno molto incuriosita. Goran è un uomo in realtà molto fragile, rimasto solo con il figlio Tommy dopo l’abbandono della moglie, e riversa tutta la sua determinazione e tenacia nella risoluzione del caso.

Cercare di risolvere il mistero credo sia impossibile, ma ogni rivelazione ha saputo sorprendermi, così come il finale della storia, davvero sconvolgente.

Consiglio Il suggeritore agli amanti del genere, ma, se questo dovesse essere il vostro primo thriller, mettetelo da parte e cominciate con qualcosa di più leggero 😀

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