A un passo dal cielo 4 – Recensione quarta stagione

Ieri sera si è chiusa la quarta stagione di un’altra delle più amate e seguite serie firmate Rai: A un passo dal cielo. Una fiction che, come tante altre, è rivolta a un vasto pubblico, offre diversi elementi in grado di soddisfare i gusti di diversi spettatori: c’è un lato comico e uno più misterioso e poliziesco.

La quarta stagione si era aperta con un grande cambiamento: Daniele Liotti al posto di Terence Hill, un cambiamento che rischiava di mettere a repentaglio il successo della fiction. A fine stagione, però, possiamo dire che questi cambiamenti sono stati ben apprezzati dal pubblico, che ha continuato a seguire la fiction appassionatamente.

La serie è ambientata a San Candido, in Trentino Alto-Adige, con riprese esterne anche al lago di Braies: una cornice sicuramente meravigliosa, naturale e affascinante per una serie come questa, in cui polizia e guardia forestale collaborano per risolvere diversi casi. Inoltre, la serie segue una trama generale, mentre poi ogni puntata costituisce una trama nella trama comunque interessante e avvincente.

Nell’ultima puntata abbiamo trovato le risposte a tanti punti di domanda e questioni irrisolte: l’omicidio di Eleonora, che aveva sconvolto il piccolo paesino, è stato risolto, smascherando finalmente l’assassino. Nonostante la sua identità fosse già comunque in qualche modo nota, a mancare erano prove e movente. Il finale, dunque, non è stato del tutto prevedibile, perché ha saputo intrattenere e rivelare sorprese, belle quanto brutte.

Vincenzo Nappi (Enrico Ianniello) è il vice questore aggiunto di San Candido: a lui spetta la direzione del corpo di polizia nella cittadina. A collaborare con lui c’è Francesco Neri (Daniele Liotti), il nuovo capo della guardia forestale, dal carattere non sempre facile, anzi: spesso è scontroso e riservato. Fin da subito, Francesco sospetta di Albert Kroess (Matteo Martari) per quanto riguarda l’omicidio di Eleonora.

Albert è a capo di una strana comunità, che vive tra le montagne e ha regole ben precise. Si dichiara sempre innocente, ma si dimostra un personaggio decisamente ambiguo. Un personaggio che ho molto apprezzato in questa stagione è stata Emma Giorgi (Pilar Fogliati), un’etologa che, si scopre nel corso della stagione, ha un’aneurisma cerebrale che però sceglie di ignorare: la sua passione per la natura, gli animali e le montagne, per la vita, è talmente forte da voler vivere appieno ciò che le resta. Si innamora di Francesco, ma resta una ragazza indipendente, fiera, determinata e buona.

L’ex moglie di Francesco, invece, Livia (Daniela Virgilio) è stata ambigua fin da subito: era chiaro che avesse qualcosa da nascondere, come è stato rivelato proprio nell’episodio finale, che ha portato anche alla sua morte per mano di colui che vedeva davvero come un maestro di vita, Albert.

Per quanto riguarda il lato comico, ovviamente Vincenzo è già di per sé un personaggio importante. A rallegrare l’atmosfera c’è il suo collega Huber (Gianmarco Pozzoli) e sua sorella, Cristina (Alice Torriani). Quest’ultima si è in realtà resa un po’ antipatica quando ha poi cercato di separare Vincenzo da Eva (Rocío Muñoz Morales), a cui gli spettatori si erano ormai affezionati dalla stagione precedente. Certo, Eva ha commesso i suoi errori, soprattutto per aver interpretato la fidanzata fake di Fedez (Fedez), ma alla fine ha saputo riscattarsi.

Interessante anche la vicenda di Tommaso (Tommaso Ramenghi) e Natasha (Caterina Shulha), che si intreccia con il personaggio decisamente odioso di Anna Hofer (Cristina Marino).

La serie chiude quindi con il pieno di ascolti, lasciando aperta una possibile quinta stagione: ci sono infatti diverse situazioni rimaste irrisolte, e non vediamo l’ora di sapere come andrà a finire!

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