Recensione – “Alice nel paese delle meraviglie”, Lewis Carroll

Alice nel paese delle meraviglie, Lewis Carroll

Trama:

Una volta entrata nella tana del Coniglio, Alice si ritrova in un luogo in cui succedono cose strane, assurde, davvero fuori dall’ordinario: incontrerà diversi personaggi che le racconteranno le loro avventure, vivendone lei stessa.

Un classico della letteratura inglese.

 

Anno di pubblicazione: 1865

Genere: Classico

Casa editrice: Feltrinelli

 

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Recensione:

È da tanto tempo che non leggevo un classico, per di più in lingua originale; probabilmente, da quando ho finito l’università, e sono passati un po’ di anni. Già, perché dopo anni passati a studiare classici, l’idea di leggerne altri mi annoiava, ma pian piano sto tornando ad avvicinarmi a questa parte del mondo letterario. Trovo sempre difficile l’idea di recensire un classico; insomma, è un classico, c’è una ragione se è considerato tale, no? D’altra parte, però, mi piace sempre esprimere un parere su quello che leggo, che è quello che mi limiterò a fare, soprattutto in questo caso!

Volevo leggere da molto Alice nel paese delle meraviglie, avendo sempre amato il celebre film d’animazione, ma soprattutto da quando, proprio durante la stesura della tesi, ho trovato riferimenti con l’argomento che stavo affrontando. Quando ho comprato questa edizione della Feltrinelli, non avevo idea che ci fosse il testo a fronte, così, quando ho deciso finalmente di leggere il libro, è stata per me una piacevole sorpresa scoprire di poterlo leggere in lingua originale, cosa che ha dato ancor più valore a questa interessante lettura. Infatti, leggendo il romanzo in inglese e soprattutto con il testo a fronte in italiano, ho potuto confrontare la traduzione, che non sempre riesce a rendere i giochi di parole che ci sono nella lingua originale: questi, tra l’altro, sono tra gli aspetti che più ho apprezzato del libro.

Un altro aspetto che mi è piaciuto è stato il serrato susseguirsi di vicende davvero assurde, che lo diventano sempre più man mano che si procede con il libro. Eventi bizzarri, personaggi buffi, le conclusioni e i ragionamenti di Alice ancor più assurdi, a volte, di ciò che le accade o di chi incontra: ma tutto ciò non è sempre divertente, spesso il limite dell’assurdo si scontra anche con l’inquietante, come accade spesso nei sogni, quando tutto sembra bello e divertente e improvvisamente un particolare lo rende cupo, agghiacciante. In particolare, le scene più ambigue sono quelle che, ovviamente, nel cartone animato non ci sono, come la scena del bambino che si trasforma in un maialino, o il comportamento della Regina di Cuori e il processo finale.

Probabilmente, la parte del romanzo che mi è piaciuta di più è stato l’inizio, molto simile anche al film d’animazione, ma anche le scene con il Gatto del Cheshire, il Bruco e il Cappellaio.

È stata sicuramente una lettura interessante e piacevole, grazie anche alla lingua inglese che da sempre amo profondamente, anche se, da brava eterna bambina, continuerò a preferire la mia Alice del cartone animato! Consiglio però la lettura del romanzo a chiunque, soprattutto in lingua originale: si tratta di un inglese molto semplice, accessibile anche a chi lo conosce di meno; vi consiglio questa edizione Feltrinelli con il testo a fronte.

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