6 momenti in cui Neville Paciock ha dimostrato di essere un vero Grifondoro

Neville Paciock non è esattamente il tipo di persona che chiamereste eroe.

È timido e impacciato, ma sviluppa l’abitudine molto utile di dimostrare un enorme coraggio nei momenti più difficili. Ecco alcuni dei momenti migliori che testimoniano il coraggio di Neville.


Metti mi piace alle pagine Facebook Saremo la generazione della Rowling, fino alla fine Pub di Madama Rosmerta. ϟ

1 – Si oppone a Harry, Ron e Hermione quando cercano di sgattaiolare dalla Sala Comune di Grifondoro


«Non potete uscire» insisté Neville. «Vi pescheranno un’altra volta, e Grifondoro sarà nei guai più di prima».

«Non capisci» disse Harry, «è importante».

Ma Neville stava chiaramente raccogliendo le forze in vista di un gesto disperato.

«Non vi permetterò di farlo!» esclamò mettendosi in piedi davanti al buco dietro il ritratto. «Sono disposto anche a fare a pugni!»

«Neville!» sbottò Ron. «Togliti da là e non fare il cretino…»

«Non darmi del cretino!» ribatté Neville. «Credo proprio che non dovresti violare le regole un’altra volta. Guarda che sei stato proprio tu a insegnarmi a tener testa agli altri!»

«Sì, ma non a noi» disse Ron esasperato. «Neville, non sai quel che fai».

Fece un passo avanti e Neville lasciò cadere il rospo Oscar, che si allontanò a grandi balzi.

«E allora dai, prova a picchiarmi!» esclamò Neville alzando i pugni. «Sono pronto!»

(Harry Potter e la Pietra Filosofale)


2 – Si rifiuta di obbedire ai Carrow

«Amycus, il fratello, insegna quella che era Difesa contro le Arti Oscure, solo che adesso è Arti Oscure e basta. Dovremmo esercitarci con la Maledizione Cruciatus sugli studenti in castigo…»

«Cosa?»

Le voci di Harry, Ron e Hermione echeggiarono lungo il tunnel.

«Già» riprese Neville. «È così che mi sono procurato questo» e indicò un taglio più profondo degli altri nella guancia. «Mi sono rifiutato. Ma ad alcuni piace; a Tiger e Goyle, per esempio. È la prima volta che sono i migliori in qualcosa, probabilmente.

«Alecto, la sorella di Amycus, insegna Babbanologia, che è una materia obbligatoria. Siamo costretti a sentirci spiegare che i Babbani sono come animali, stupidi e sporchi, che hanno costretto i maghi alla clandestinità con atti di ferocia, e che l’ordine naturale ora è stato restaurato. Mi sono beccato questo» indicò un altro taglio «per averle chiesto quanto sangue Babbano hanno lei e suo fratello».

«Cavoli, Neville» osservò Ron, «non hai scelto un gran momento per fare lo spiritoso».

(Harry Potter e i Doni della Morte)


3 – Quando ricorda a Harry, Ron e Hermione che hanno qualcuno che li sostiene

«Facciamo tutti parte dell’ES» gli ricordò a voce bassa Neville. «Era per prepararci a combattere Tu-Sai-Chi, no? E questa è la prima occasione di fare davvero qualcosa… o era solo un gioco?»

«No… certo che no…» rispose Harry nervoso.

«Allora verremo anche noi» concluse Neville con semplicità. «Vogliamo aiutarti».

(Harry Potter e l’Ordine della Fenice)


4 – Abbatte il terribile Fenrir Greyback

Vide Yaxley gettato a terra da George e Lee Jordan, vide Dolohov cadere urlando per mano di Vitious; vide Walden Macnair, scagliato attraverso la stanza da Hagrid, colpire la parete di pietra e cadere a terra svenuto. Vide Ron e Neville abbattere Fenrir Greyback, Aberforth Schiantare Rookwood, Arthur e Percy atterrare O’Tusoe, e Lucius e Narcissa Malfoy correre nella folla, senza nemmeno provare a combattere, chiamando a gran voce il figlio.

(Harry Potter e i Doni della Morte)


5 – Affronta Bellatrix Lestrange (che aveva torturato i suoi genitori fino alla pazzia)

«Paciock?» ripeté Bellatrix, e un sorriso di pura malvagità le illuminò il viso scarno. «Ho avuto il piacere d’incontrare i tuoi genitori, ragazzo».

«LO SCIO!» ruggì Neville, divincolandosi con tanta forza dalla presa soffocante del Mangiamorte che questi urlò: «Qualcuno lo Schianti!»

«No, no, no» disse Bellatrix. Sembrava invasata, fremente di eccitazione, mentre il suo sguardo andava da Harry a Neville. «No, vediamo quanto resiste Paciock prima di crollare come i suoi genitori… a meno che Potter decida di consegnarci la profezia».

«NODDAGLI GNENTE!» urlò Neville, che sembrava fuori di sé: scalciò e si divincolò mentre Bellatrix gli si avvicinava levando la bacchetta. «NODDAGGLIELA, HARRY!»

(Harry Potter e l’Ordine della Fenice)


6 – Distrugge Nagini, l’Horcrux finale

Con un solo, rapido, fluido gesto si liberò dell’Incantesimo Petrificus; il Cappello in fiamme gli cadde dalla testa e li ne trasse qualcosa di argenteo, con l’impugnatura sfavillante di rubini…

Il sibilo della lama d’argento non si sentì sopra il ruggito della folla, il rimbombo dei giganti che cozzavano, la carica dei centauri, eppure attirò a sé gli sguardi di tutti. Co un solo colpo, Neville mozzò la testa dell’enorme serpente, che roteò alta nell’aria, scintillante nella luce che veniva dalla Sala d’Ingresso. La bocca di Voldemort si spalancò in un urlo di rabbia che nessuno riuscì a sentire, e il corpo del serpente cadde con u tonfo ai suoi piedi… 

(Harry Potter e i Doni della Morte)


Inoltre, come dimenticare che, poco prima di uccidere il serpente, Neville ha avuto il coraggio di affrontare Voldemort in persona, sfidando la sorte e rischiando la sua stessa vita. Ecco la scena dal libro e la relativa scena del film, per ricordare che meraviglioso personaggio sia Neville Paciock e quanto sia cambiato lungo il corso di questi sette anni.

«È Neville Paciock, mio Signore! Il ragazzo che ha dato tanti grattacapi ai Carrow! Il figlio degli Auror, ricordate?«

«Ah, sì, ricordo» mormorò Voldemort, guardando Neville che cercava di rialzarsi, disarmato e allo scoperto, nella terra di nessuno tra i sopravvissuti e i Mangiamorte. «Ma tu sei un Purosangue, vero, mio coraggioso ragazzo?» gli chiese, e Neville si alzò in piedi davanti a lui, le mani vuote chiuse a pugno.

«E allora?» rispose ad alta voce.

«Mostri spirito e ardimento, e discendi da una nobile stirpe. Sarai un Mangiamorte molto prezioso. Abbiamo bisogno di gente come te, Neville Paciock».

«Mi unirò a te quando l’inferno gelerà» ribatté Neville Paciock. «Esercito di Silente!» Dalla folla si levò in risposta un boato che gli incantesimi tacitanti di Voldemort non riuscirono a domare.

«Molto bene» proseguì Voldemort, e Harry avvertì più pericolo in quella voce serica che nella voce più potente delle maledizioni. «Se questa è la tua scelta, Paciock, torneremo al piano originale. L’hai voluto tu» concluse con calma.

Attraverso gli occhi socchiusi, Harry vide Voldemort agitare la Bacchetta. Qualche istante dopo, da una delle finestre infrante del castello qualcosa di simile a un uccello deforme volò nella mezza luce e atterrò in mano a Voldemort. Lui scrollò l’oggetto muffito tenendolo per la punta e quello penzolò vuoto e lacero: era il Cappello Parlante.

«Non vi saranno altri Smistamenti alla scuola di Hogwarts» annunciò Voldemort. «Non vi saranno più Case. Lo stemma e i colori del mio nobile antenato, Salazar Serpeverde, basteranno per tutti e tre, non è vero, Neville Paciock?»

Puntò la Bacchetta contro Neville, che s’irrigidì, poi gli ficcò in testa il Cappello, che gli cadde sugli occhi. La folla davanti al castello fu percorsa da un fremito e come un sol uomo i Mangiamorte levarono le bacchette, per tenere a bada i combattenti di Hogwarts.

«Il nostro Neville ora dimostrerà che cosa accade a chiunque sia così sciocco da continuare a opporsi a me» annunciò Voldemort, e con un guizzo della Bacchetta incendiò il Cappello Parlante.

L’alba fu lacerata dalle urla e Neville prese fuoco, immobilizzato.


Fonte: Pottermore 

Metti mi piace alle pagine Facebook Saremo la generazione della Rowling, fino alla fine Pub di Madama Rosmerta. ϟ

Comments

comments