Recensione – “Sono esaurita”, Sophie Kinsella

Sono esaurita, Sophie Kinsella

Trama:

Cosa sta succedendo a Sasha? A trentatré anni ha un ottimo lavoro, almeno sulla carta, che però le toglie tutte le energie. Si sente terribilmente stanca, non frequenta più gli amici, di amore e sesso non vuole neanche sentir parlare, ha attacchi di panico e prova un senso di vuoto e di profondo disorientamento. In poche parole, non ce la fa più. È esaurita. Così un giorno, di punto in bianco, scappa a gambe levate dal suo ufficio determinata a non tornare indietro. Incoraggiata da sua madre e piena di buoni propositi, decide di partire per cercare di riprendersi dal burnout. Sceglie un posto che le è caro, un villaggio sulle coste del Devon dove ha passato con la famiglia i momenti più felici della sua infanzia. Una bella vacanza al mare fuori stagione è proprio quello che ci vuole. È febbraio, fa un freddo tremendo e l’hotel dei suoi ricordi non è più quello di un tempo, cade a pezzi ed è popolato da personaggi a dir poco stravaganti. Ma soprattutto Sasha deve condividere la spiaggia con Finn, l’unico altro ospite dell’albergo, un uomo scorbutico, insopportabile e stressato come lei. Non hanno niente da dirsi e si tengono alla larga fino a quando sulla sabbia compaiono dei messaggi misteriosi che potrebbero essere rivolti proprio a loro due. E se avessero più cose in comune di quanto non credano?

Anno di pubblicazione: 2023

Titolo originale: The Burnout

Genere: Romance

Casa editrice: Mondadori

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Recensione:

Potevo non comprare un libro con questo titolo, con questa trama? Mi sono sentita in dovere, e anche un po’ coinvolta in prima persona.

La gestione del lavoro e degli impegni lavorativi non è sempre semplice e a volte si raggiunge un punto di non ritorno per cui sembra tutto nero, tutto diventa troppo: ci si sente sommersi, sopraffatti dai numerosi impegni e sembra di non avere abbastanza tempo per fare tutto, ci si sente in colpa e le energie per fare qualsiasi cosa, anche al di fuori della vita lavorativa, si esauriscono in fretta. Quasi inconsapevolmente, si entra in una routine in un certo senso confortevole, che però non lo è per niente: qualsiasi cosa che esca da questa decisamente improbabile e per niente funzionale “comfort zone” diventa un problema, che si aggiunge agli altri milioni di problemi che già sembra di dover affrontare, ed ecco che arriva il crollo, il famoso “burnout”.

Questo è proprio ciò che ha sperimentato Sasha, la protagonista del nuovo romanzo di Sophie Kinsella Sono esaurita: quando una mattina, in ufficio, le viene affidato l’ennesimo incarico, Sasha sente di essere arrivata davvero al limite. Qualcuno di voi dirà: “Affrontare la situazione con il capo?”, già, Sasha ci ha pensato, ma non è così semplice. Così, decide di scappare dall’ufficio, e vi assicuro che già solo questa scena (in cui c’entrano anche le suore di un convento) dovrebbe farvi venire voglia di leggere il libro: inizia una storia fatta di tante risate, una storia leggera e divertente, ma anche molto riflessiva sulla questione burnout, ormai sempre più attuale e diffuso.

Dopo aver preso una pausa dal suo lavoro, Sasha decide di partire per una vacanza rigenerante a Rilston Bay, dove ha trascorso tutte le estati da ragazzina, fin quando un tragico evento cambiò la sua vita e quella della sua famiglia. Sua madre, infatti, le ha proposto di seguire i consigli di un’app per aiutarla a ritrovare se stessa: venti passi di alimentazione sana, attività fisica, abbracciare la natura, nuotare con i delfini. Solo che per Sasha è il mare gelido di febbraio sulle coste inglesi, su spiagge deserte e un luogo che appare completamente diverso da come lei lo ricordava. E a rovinare ulteriormente i suoi progetti di relax arriva Finn, che da un giorno all’altro occupa quella che da sempre era la sua roccia sulla spiaggia. Un uomo scontroso, arrogante, per niente gentile ed egoista ma sicuramente figo: le cose potrebbero andare meglio peggio di così? 

La storia è davvero piacevole e divertente da leggere. Se la prima parte del libro si concentra più sulle sensazioni di Sasha dovute alle sue riflessioni sulla sua vita e sul suo lavoro, la seconda parte si concentra di più sulla “non-coppia” Sasha-Finn. In generale si tratta di un libro molto ironico (Sasha e la sua perdita della libido e conseguente zero interesse nel sesso mi hanno fatta ridere fino alle lacrime), ma che offre anche un punto di vista ravvicinato sullo stress lavorativo, che colpisce più persone di quante si possa aspettare.

Punto di forza del romanzo è sicuramente anche Rilston Bay, un luogo che evoca una magia intrinseca, un paesino meraviglioso sulla costa inglese che sfodera le sue maggiori attrattive in estate, ma un fascino forse anche maggiore in inverno. Una delle cose che ho apprezzato di più sono state tutti i riferimenti al mondo del surf: li ho trovati davvero adatti alla storia!

Concludo consigliando Sono esaurita ai fan di Sophie Kinsella, a chi si sente esaurito e infatti io l’ho comprato subito, a chi desidera una storia scorrevole e piacevole da leggere, a chi ama i paesaggi inglesi, a chi ama i frullati di verza e il succo di noni. 

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