Recensione – “I love mini shopping”, Sophie Kinsella

I love mini shopping, Sophie Kinsella

ATTENZIONE: SPOILER per chi non ha letto i VOLUMI PRECEDENTI!

Trama:

Becky Brandon (nata Bloomwood) era convinta che essere madre fosse una passeggiata, ma naturalmente deve ricredersi. Ora che la piccola Minnie ha due anni è a dir poco un uragano, specie quando entra nei negozi afferrando tutto ciò che vede al grido di “Miiiiio!”, e sembra avere già le idee molto chiare in fatto di shopping. Da qualcuno deve avere pur preso… Becky esclude che sua figlia sia una bambina viziata, anche se in realtà non sa come fare con lei. In fondo il mestiere di mamma non si improvvisa e, messa alle strette, deve ammettere che forse ha ragione suo marito Luke: c’è proprio bisogno di una supertata come quelle dei reality televisivi. Non che questo le faccia piacere, anzi. Vorrebbe avere l’ultima parola in fatto di educazione della figlia, e ricevere lezioni di vita da una tata non le va proprio giù. D’altra parte, è un momento un po’ delicato per tutti: Becky e Luke vivono ancora a Oxshott nella casa dei genitori di lei, la convivenza forzata alla lunga pesa e la crisi finanziaria si fa sentire, causando ogni genere di preoccupazione in famiglia. Una cosa è certa: Becky si deve dare una regolata con le spese – a modo suo, però -, e lei è animata dalle migliori intenzioni. Questo comunque non le impedisce di organizzare (molto in economia!) una strepitosa festa a sorpresa per il compleanno di Luke. In effetti le sorprese non mancheranno, soprattutto perché mantenere il segreto non si rivelerà affatto facile…

Anno di pubblicazione: 2010

Genere: Romanzo

Casa editrice: Mondadori

Serie: I love shopping #6

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Recensione:

Come ogni estate (quest’anno sono arrivata agli sgoccioli) non potevo mancare all’appuntamento con la mia cara Becky Brandon (nata Bloomwood).

I love mini shopping è il sesto libro della serie e devo ammettere che, per quanto sia sempre divertente ritrovare Becky e le sue (dis)avventure e ormai mi sia affezionata ai personaggi, alcune parti della storia questa volta mi sono sembrate un po’ troppo forzate, al limite del ridicolo: cercherò di spiegarvi perché.

In questo romanzo vediamo Becky alle prese con la maternità: sono ormai passati due anni da quando nella vita di Becky e Luke è arrivata la piccola Minnie, che è un vero e proprio uragano di emozioni, una bimba molto vivace e sveglia. Spesso, però, Minnie risulta capricciosa e viziata e Becky non sempre riesce a gestirla, ma lei ovviamente non lo ammetterebbe mai. Quando Luke le propone di rivolgersi ad una tata, Becky non è del tutto d’accordo: infatti, quando Luke prova a farla ragionare su alcuni comportamenti di Minnie, Becky si mostra alquanto testarda, rifiutandosi di accettare che sua figlia possa essere difficile da gestire.

A complicare la vita di Becky ci sono poi altri due aspetti importanti: prima di tutto, il fatto che lei, Luke e Minnie vivano ancora a casa di sua madre. La ricerca di una casa non procede proprio a gonfie vele, ma sembra che ci sia una piccola luce di speranza all’orizzonte. Quello che più influisce sulla vita di Becky, però, è la crisi finanziaria: all’improvviso, tutti cercano disperatamente di risparmiare in qualsiasi modo possibile, e questa è una tecnica che Becky proprio non conosce. O meglio, la conosce, ma proprio non la comprende. No, meglio ancora: la comprende in un modo tutto suo, ed è qui che, signori e signori, si nasconde il genio di Becky. Perché in fondo, come si fa a non ridere delle trovate di Becky? La sua mente è un luogo davvero fantastico che non smette mai di stupirmi, anche se a volte vorrei davvero prenderla per le spalle, scuoterla e chiederle “Ti rendi conto di quello che stai facendo, Becky?”. Il dover risparmiare impedirà a Becky di cercare di preparare una mega lussuosa festa a sorpresa per il compleanno di Luke? Ovviamente no! E ci riuscirà? Lascio a voi il piacere di scoprirlo durante la lettura.

Il problema di questo libro, per quanto mi riguarda, è che io adoro Becky e la sua genialità, ma dopo sei libri sembra non aver imparato assolutamente nulla dai propri errori. Sembra sempre cadere nelle stesse “trappole” che lei stessa si crea, e quando tutti le fanno notare che sbaglia, che è troppo testarda, lei assume quasi un atteggiamento infantile, che vorrebbe risultare determinato, ma purtroppo non lo è. Se questo aspetto di Becky diverte nei primi libri della serie, qui diventa un po’ forzato, a mio parere. Becky sembra quasi una “vittima”, quando, soprattutto in questo libro, è chiaro che a sbagliare è proprio lei, risultando davvero immatura. E quando chi le sta attorno le fa notare la sua immaturità, lei reagisce alzando un muro, per orgoglio: se da un lato la comprendo, dall’altro mi viene da pensare che, dopo tanto tempo, in fondo non è poi cambiata così tanto, nonostante abbia comunque affrontato un importante percorso di crescita nei vari libri della serie. Per qualche motivo, se alla fine di un libro Becky sembra in qualche modo un briciolo più matura, tutto si azzera nel successivo.

Ciò non mi ha comunque rovinato la lettura del romanzo, che è stata sicuramente piacevole, e non mi impedirà di leggere i libri successivi perché sono ovviamente curiosa di come la storia prosegue. Anzi, visto il finale… lo sono ancora di più! 

Una nota di merito per l’uomo del furgoncino dei traslochi: le migliori risate in questo libro le ho fatte quando c’era anche lui, ma anche con i tentativi di baratto di Becky e la scena delle carote con la tata di Minnie… vi assicuro che vale la pena leggere I love mini shopping anche solo per queste scene!

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