Recensione – “Il manoscritto”, Franck Thilliez

Il manoscritto, Franck Thilliez

Trama:

Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un’altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.

Anno di pubblicazione: 2018 (2019 in Italia)

Titolo originale: Le Manuscrit Inachevé

Genere: Thriller

Casa editrice: Fazi Editore

Serie: Caleb Traskman #1

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Recensione:

Ma io, alla fine di questo libro, esattamente, come la scrivo una recensione che abbia senso senza ripetere ogni due righe “wow”/”geniale”/”ansia”???

Ci provo.

Ho sempre sentito parlare di questo libro come il capolavoro di Franck Thilliez, thrillerista francese di cui non avevo ancora letto nulla; potete capire, quindi, che avevo molte aspettative riguardo a Il manoscritto, ma quando ho iniziato a leggerlo ho capito subito che mi trovavo di fronte a qualcosa di davvero complicato, intrecciato, geniale (ho già perso il mio proposito, vi avevo avvisati). Infatti, la sensazione che si ha dopo aver letto solo poche pagine è proprio quella di sentirsi coinvolti quasi in prima persona, come se anche il lettore fosse chiamato a indagare e trovare indizi utili alla storia disseminati lungo tutto il libro.

La storia convince fin dalle prime pagine: la narrazione segue due trame principali, quella dei Morgan e quella delle indagini di Vic Altran e della sua squadra. L’autore ha saputo ben alternare le due trame, intrecciarle in modo fine e astuto, portare avanti entrambe le vicende e poi interromperle, alternando i capitoli, nel momento di climax.

Siamo in Francia, in luoghi che l’autore descrivere e adatta alla trama in modo decisamente adatto alla storia: luoghi sperduti, bellissimi ma anche inquietanti, che comprendono una vasta area della Francia, da Nord a Sud. La vita di Léane e Jullian Morgan è una vita tranquilla, benestante, di successo, fino al giorno in cui viene stravolta dalla scomparsa della loro unica figlia Sarah: uscita per andare a correre come sempre, Sarah non è più rientrata. I mesi si susseguono, diventano anni: tutti gli indizi lasciano presagire che la ragazza sia stata assassinata da uno spietato serial killer, nonostante il corpo non sia mai stato ritrovato. Léane e Jullian precipitano in un incubo, in cui ciò che avevano costruito si sgretola facilmente sotto ai loro occhi, compresa la loro vita matrimoniale; mentre Léane trova conforto nella sua vita da scrittrice sotto pseudonimo, Jullian cerca instancabilmente sia figlia. Così, quando una sera Jullian viene aggredito e perde la memoria, Léane è costretta a tornare sui suoi passi e nel luogo in cui tutto ha avuto inizio.

Allo stesso tempo, Vic Altran e la sua squadra si ritrovano a investigare su una serie di cruenti omicidi, che portano al serial killer conosciuto come “Il Viaggiatore”. La particolarità di Vic è la sua memoria, in grado di assorbire qualsiasi dettaglio e non dimenticarlo più: un talento utile nel suo lavoro, ma che può rivelarsi una maledizione nella vita di tutti i giorni, nella vita privata. Le indagini si rivelano complesse e aggrovigliate, perché lo scenario che emerge davanti a Vic e alla sua squadra è qualcosa di talmente crudele, violento, feroce, da sfuggire all’umana comprensione.

Il manoscritto è un thriller costruito e intrecciato alla perfezione, che coinvolge il lettore in prima persona a partire dalla prefazione (da leggere con attenzione!), che mi ha incuriosita tantissimo. C’è anche da dire che si tratta di una storia che crea molta angoscia, perché ciò che viene narrato è veramente violento; in alcuni punti non risulta una lettura facile, e l’autore è assolutamente maestro nel suscitare emozioni negative e angoscianti nel lettore. Nonostante io sia ormai abituata a leggere thriller, questi dettagli e queste sensazioni mi hanno un po’ destabilizzata, ma si tratta comunque di un aspetto molto soggettivo.

Se amate il genere thriller, questo è un libro che va sicuramente letto; un libro in cui la verità sembra sfuggire continuamente dalle mani di chi indaga e allontanarsi sempre di più, dove ci sono continue scoperte che aggiungono nuovi, inquietanti dettagli alle vicende; un libro in cui il finale non potrà che stupirvi e farvi amare questo libro ancora di più.


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