Recensione – “La casa – Blackwater III”, Michael McDowell

La casa – Blackwater III, Michael McDowell

Trama:

1926, Perdido. Il clan Caskey è dilaniato dalla lotta tra Mary-Love ed Elinor. Ma all’orizzonte si allungano altre ombre: sui legami, sui patrimoni, sulle anime. E le ripercussioni varcheranno i confini dell’immaginazione. Da quando Elinor ha preso possesso della casa più bella di Perdido, negli angoli bui della magione allignano ricordi spaventosi che, come ragni instancabili, tessono tele mortali.

Anno di pubblicazione: 1983 (2023 in Italia)

Genere: Gothic Horror

Casa editrice: Neri Pozza

Serie: Blackwater #3

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Recensione:

ATTENZIONE – POSSIBILI SPOILER per chi non ha letto i VOLUMI PRECEDENTI!

Questa saga mi sta levando anche il sonno, giuro. MA VA BENE LO STESSOOOO!

Sono arrivata ormai al terzo libro della saga Blackwater, a metà storia, e vi giuro, dopo questo libro non ho la più pallida idea di cosa possa succedere in seguito, di come la storia possa continuare. La casa è finora il libro della svolta, in cui accade di tutto, soprattutto l’inaspettato.

Dopo la partenza di Sister, Mary-Love è rimasta a casa con Miriam, la quale sembra sempre più simile a lei e, come lei, odia Elinor e persino sua sorella Frances, una ragazzina molto dolce e amata da tutti. Ritroviamo anche Queenie, nuovamente alle prese con il suo ex-marito Carl, e James, che invece deve affrontare la solitudine dopo la partenza per il college della sua unica figlia Grace. Grande protagonista di questo libro è però proprio quella che dà il titolo al libro, ovvero la casa di Elinor. Vediamo la casa soprattutto dal punto di vista della piccola Frances, che la vive con grande inquietudine: cosa nasconde il ripostiglio nella stanza sul davanti? Che misteri nasconde la casa in cui vive la sua famiglia?

La lettura è come sempre molto avvincente, soprattutto perché in questo libro, come dicevo prima, ad un certo punto accade qualcosa di davvero inaspettato che sorprende il lettore e lo porta a farsi diverse domande sul seguito della storia.

Nonostante i miei personaggi preferiti siano altri, quello a cui mi sono affezionata molto in questo terzo libro è Frances: una dolce ragazzina tanto sensibile quanto misteriosa, molto più di sua madre, la quale invece spesso non nasconde neanche molto la sua ambigua natura.

Il lato horror della storia, qui, sembra emergere sempre di più, perché oltre al personaggio di Elinor si accompagna anche alla casa stessa (l’ansia del ripostiglio è venuta anche a me e adesso voglio sapere cosa cavolo ci sia nascosto lì dentro!) e a Frances: il mistero decisamente si infittisce!!

L’ambientazione e lo sfondo storico delle vicende narrate sono sempre molto interessanti: l’America dei primi decenni del Novecento risulta un teatro perfetto per gli eventi che si susseguono.

Non vedo l’ora di continuare questa saga e non mi resta che consigliarvi di leggerla, se ancora non l’avete fatto!

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