Recensione – “La piena – Blackwater I”, Michael McDowell

La piena – Blackwater I, Michael McDowell

Trama:

1919. Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi fin nel cuore dei Caskey.

 

Anno di pubblicazione: 1983 (2023 in Italia)

Genere: Gothic Horror

Casa editrice: Neri Pozza

Serie: Blackwater #1

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Recensione:

Avevo visto questo libro su Instagram, il profilo ilmiomondo_thriller ne ha parlato spesso e mi ha incuriosita molto; quando poi anche una mia amica lo ha letto e mi ha confermato lo stesso parere, non ho saputo resistere e sono andata subito in libreria a comprare i primi due libri di questa saga, Blackwater. Ok, sarò sincera: a convincermi sono state anche le meravigliose copertine di questi libri! Le adoro, sono tutte davvero bellissime! Andate a dare un’occhiata sul sito della casa editrice Neri Pozza!

Ho iniziato quindi a leggere questo libro con molte aspettative, pur non avendo mai letto assolutamente nulla di questo genere. La storia è ambientata negli anni ’20 del Novecento in Alabama, nella piccola cittadina di Perdido.

Il fiume che dà il nome alla città è esondato insieme al Blackwater, l’altro fiume che scorre a Perdido, sommergendo la città per diversi giorni. Il libro inizia con una scena ad effetto, nella quale si vede una barchetta che fa il giro della città, alluvionata ormai da diversi giorni, per controllare che tutto sia a posto. Durante questo giro di perlustrazione Oscar Caskey, appartenente a una delle famiglie più ricche della città, fa una scoperta a dir poco strana e oscura: passando davanti all’Osceola Hotel, Oscar e il suo servo Bray notano all’interno di una delle stanze una donna, vestita di tutto punto. Da dove è spuntata questa donna? Come ha fatto a sopravvivere da sola, senza acqua né cibo, all’interno di quella stanza, da sola? Se Bray sembra essere molto titubante al riguardo, Oscar al contrario non si pone alcun problema e, senza la minima esitazione, lascia che Elinor, questo il nome della donna, salga a bordo della barca e torni con loro nel luogo in cui il resto dei cittadini si è rifugiato durante la piena. Elinor viene quindi accolta dalla comunità, ma non da tutti in modo amichevole; qualcuno dei cittadini, infatti, si pone diverse domande sulle misteriose origini di questa donna, dai capelli dello stesso colore del fiume Perdido.

Il libro procede in modo molto scorrevole: si viene trascinati all’interno di questa storia e le pagine scorrono veloci una dopo l’altra, alternando momenti di tranquillità a scene inquietanti, alcune anche molto creepy. Il punto centrale della storia è sicuramente Elinor, attorno alla quale accadono fatti misteriosi sui quali però quasi nessuno sembra indagare e questo è un aspetto che mi ha molto intrigato durante la lettura: sembra che tutti sappiano ma nessuno parli. Elinor è un personaggio molto interessante e complesso, così come lo sono gli altri personaggi della famiglia Caskey, all’interno della quale sicuramente Mary-Love ha un ruolo primario e autoritario nei confronti degli altri membri della famiglia.

Un altro aspetto che mi è piaciuto molto di questa storia è l’ambientazione, che si lega alla tematica del razzismo e della servitù, sui cui il libro lascia ampio spazio alla riflessione. La cittadina di Perdido, nel libro, è attraversata dai due fiumi e confluiscono in un punto molto pericoloso, che ha dato vita a diverse leggende locali. Il commercio principale è quello legato alle tre segherie, appartenenti alle tre famiglie bianche più ricche e potenti della città, mentre i neri lavorano per queste famiglie e vivono in condizioni di povertà.

Il finale di questo primo libro è decisamente un colpo di scena, tale per cui ho già iniziato il secondo libro della saga: devo sapere come procede la storia!!!

Consiglio La piena a chi ama questo genere, un’ambientazione dal sapore storico e a chi cerca una lettura diversa, particolare ma sicuramente intrigante!

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